rotate-mobile
Cronaca Licata

Lettera minatoria, molotov e cartucce per un consigliere comunale neoeletto a Licata

Nonostante l'intimidazione, l'uomo si è presentato alla prima seduta del Consiglio, ha giurato e si è regolarmente insediato. Calogero Scrimali è stato il secondo eletto della lista "Licata in crescita", a sostegno del candidato sindaco Galanti

Una busta con una bottiglia contenente liquido infiammabile, due cartucce di fucile e una lettera con la quale gli "consigliavano" di ritirarsi dalla politica.

Era il 16 giugno scorso: all’indomani del ballottaggio elettorale, Calogero Scrimali, consigliere comunale neoeletto a Licata, ha rinvenuto la busta dinnanzi al cancello della sua abitazione di contrada Tufarello.

Nonostante l’intimidazione, Scrimali - che ha denunciato il fatto - si è presentato alla prima seduta del Consiglio, ha giurato e si è regolarmente insediato. Sulla vicenda starebbe indagando la polizia del Commissariato licatese, ma gli inquirenti mantengono il massimo riserbo.

Calogero Scrimali era candidato nella lista “Licata in crescita”, a sostegno del candidato sindaco Giuseppe Galanti: l’uomo è risultato il secondo eletto. La prima eletta è stata Piera Di Franco con 279 preferenze, poi Scrimali con 259 voti e, a seguire, la prima dei non eletti  Gloria Incorvaia con 238 preferenze

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lettera minatoria, molotov e cartucce per un consigliere comunale neoeletto a Licata

AgrigentoNotizie è in caricamento