Agrigento, interventi di Vaccarello e Di Rosa sulla "questione rifiuti"
Il consigliere comunale di Agrigento Angelo Vaccarello in riferimento alla recente questione sul "Bando rifiuti" che prevede procedure di licenziamento per circa 30 lavoratori, ha depositato al protocollo generale del Comune l'interrogazione indirizzata al sindaco. Sulla vicenda è intervenuto anche Giuseppe Di Rosa
Il consigliere comunale di Agrigento Angelo Vaccarello in riferimento alla recente questione sul "Bando rifiuti" che prevede procedure di licenziamento per circa 30 lavoratori, ha depositato al protocollo generale del Comune l’interrogazione indirizzata al sindaco e per conoscenza al segretario generale, ma destinata anche al responsabile per la Prevenzione della corruzione.
«Adesso sono stanco di vedere padri di famiglia nella disperazione dopo avere ricevuto la lettera di licenziamento, è un tipo di "giochetto" che ormai conosco, si fa leva sulla disperazione dei più deboli, e nel frattempo grazie a questo bando c’è chi tra costi amministrativi e utili di impresa si intasca circa un milione di euro l’anno. La pressione sui lavoratori serve soltanto a cercare di fare aumentare il capitolato, ciò vuol dire che le tasse invece di scendere sono destinate sempre più ad aumentare - scrive il consigliere - con questa interrogazione voglio dimostrare che dalle parole adesso passo ai fatti e chi firmerà il contratto del bando si assumerà la piena responsabilità per i danni derivati, anche di un solo euro, sono incuriosito dalla risposta che mi darà il responsabile per la Prevenzione della corruzione appena leggerà la mia richiesta».
Vaccarello nell'interrogazione ha chiesto di sapere se l’Amministrazione intende dare esecuzione al bando di gara a procedura aperta, pubblicato per estratto sulla Gurs in data 20 marzo 2015 avente per oggetto l'affidamento "Servizio di spazzamento, Raccolta e Trasporto allo smaltimento dei Rifiuti Urbani e Speciali assimilati nel territorio del Comune di Agrigento pur essendo a conoscenza che attualmente pende un ricorso al Tar; e se l’Amministrazione, con riferimento alla normativa che stabilisce che "le gare a base d’asta di importo superiore a 1milione 200 mila euro devono essere espletate dall’apposito Ufficio regionale (Urega)" ritiene che il bando sia conforme alla legge e nel caso in cui vi siano dei dubbi come intende procedere.
Sulla vicenda è intervenuto anche Giuseppe Di Rosa, ex vicepresidente del Consiglio comunale di Agrigento, e ora componente del Movimento cittadino "Difesa, legalità e ambiente", torna a parlare di rifiuti dopo avere sollevato la problematica nel giorno in cui si chiuse la gara il 26 maggio scorso, per l’aggiudicazione del nuovo bando.
«In merito a quanto sta succedendo attorno alla questione rifiuti, il consigliere Vaccarello sta conducendo una battaglia che ormai è diventata una "guerra contro il sistema" - dice Rosa -. La vicenda risale al 2014 quando il Consiglio comunale dimissionario aveva deliberato la gestione rifiuti "in house" non affidandolo a ditte appaltatrici esterne in modo tale da avere un potenziale risparmio in bolletta del 40per cento. Successivamente il comune emanava invece un bando per la gestione dell’appalto su indicazione del commissario Giammanco (guarda caso appena dimessosi il Consiglio in carica). Un bando che rappresenta un metodo consolidato per produrre facili guadagni e pochi servizi per la città. Oggi da un lato vediamo Vaccarello, dall'altro lato tutto il resto, nuovi consiglieri, assessori, sindaco etc, che non dicono nulla, che non confermano nè smentiscono, la cosa mi sa di macabro e di oscuro, forse a questo punto è opportuno che intervenga un ispettore della Regione e chiedere l'intervento di Cantone ad Agrigento, perché lo scandalo "Expo" di Milano e "Mafia Capitale" insegnano».