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Cronaca Menfi

Inchiesta "Caronte", scena muta davanti al giudice di due indagati

Gli avvocati difensori stanno, intanto, preparado al ricorso al tribunale del Riesame

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ieri mattina, nel carcere di Trapani, Salvatore Calcara, di 49 anni, di Sambuca, e Marco Bucalo, di 31, di Menfi, commerciante di auto il primo e di prodotti agricoli il secondo, coinvolti nell’inchiesta "Caronte" su un presunto gruppo che sarebbe stato dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nel carcere di Trapani si è recato il giudice Riccardo Alcamo, che ha disposto le misure cautelari chieste dalla Procura della Repubblica di Marsala. Calcara è difeso dall’avvocato Accursio Gagliano, mentre Bucalo è assistito dagli avvocati Luigi La Placa, Filippo Guagliardo e Sandro La Placa.

Le difese si preparano al ricorso al tribunale del Riesame. La difesa di Bucalo sta svolgendo anche indagini difensive e non esclude che in un secondo momento, completata quest’attività, l’indagato possa chiedere di essere interrogato. Gli agrigentini vengono indicati come basisti e avrebbero fornito attività di supporto sul territorio siciliano. In occasione di uno degli sbarchi avrebbero fornito il mezzo utilizzato, un gommone di 7,5 metri con scafo in vetroresina di colore bianco con due potenti motori fuoribordo da 115 cavalli ciascuno. L’attività di recupero dei presunti scafisti sarebbe stata poi materialmente posta in essere da Marco Bucalo e Salvatore Calcara. Le indagini riguardano due sbarchi, uno del 2 gennaio 2017 e un secondo del 17 febbraio dello stesso anno, che avrebbero portato in Sicilia, dalla Tunisia, una trentina di migranti. Sull’imbarcazione, per ogni traversata, venivano trasportate, complessivamente, dalle 12 alle 15 persone, oltre a circa 1600 stecche  di sigarette.

Prima di Calcara e Bucalo si era avvalso della facoltà di non rispondere anche un tunisino finito in carcere, Montasar Bouaichia, di 27 anni, accusato di essere stato scafista. Un altro indagato, Giuseppe Morreale, di 48 anni, di Santa Margherita Belice, operaio, che si trova ai domiciliari, invece, ha risposto alle domande del giudice, respingendo le accuse.

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