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Cronaca

Ignazio Cutrò contro Lucia Riina: "Chieda al padre di collaborare"

Il presidente dell'associazione nazionale testimoni di giustizia, non ci sta. Uno sfogo che lo stesso, ha pubblicato sui social

“Lucia Riina chieda a suo padre di collaborare”. E’ questo l’appello di Ignazio Cutrò, presidente dell’associazione nazionale testimoni di giustizia, Cutrò si rivolge alla figlia del capomafia, la donna che in questi giorni si è resa progatonista di un’accesa polemica per il mancato riconoscimento del bonus bebè.

"Questa potrebbe, a prima vista, sembrare la storia di una dynasty casereccia - scrive Ignazio Cutrò sul suo profilo Facebook - se non fosse che ha a che fare con la storia della Sicilia e della lotta a Cosa Nostra e con le vittime della violenza mafiosa. In questi giorni abbiamo saputo che in Spagna la foto di uno dei figli di Totò Riina, campeggia sulla parete di in ristorante come uno degli italiani famosi all'estero. E la figlia, Lucia, chiede il bonus bebè e si dice pronta a rinunciare alla cittadinanza italiana perché a suo dire offesa e considerata non avente diritti dallo Stato".

"Lucia Riina - prosegue Cutrò - va persino oltre che la storia del bonus bebè non è una notizia meritevole di attenzione della stampa specie in in Paese che ha un 'milione di problemi'. Ma in quel milione di problemi una parte considerevole la occupa suo padre, che è a capo di tutte le famiglie mafiose che continuano a depredare, stuprare e insanguinare la mia Sicilia. Chieda cortesemente a suo padre - conclude Cutrò - il boss Totò Riina, di collaborare pienamente con la magistratura, così almeno avremo meno di un milione di problemi".

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