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Cronaca

Tagli alla scuola pubblica: Gli studenti in piazza: "Ledono il nostro futuro"

I ragazzi hanno percorso il viale della Vittoria fino alla Prefettura

Si fanno sentire gli studenti di Agrigento. Sono scesi in piazza in più di 500 per dire "No" ai tagli in previsione nella riforma studentesca. Tagli che prevedono una sottrazione dal bilancio della scuola pubblica pari a otto miliardi di euro.

Ci sono le bandiere, ci sono i megafoni e i cori contro chi, a detta degli studenti stessi, "sta rovinando l'Italia". I più "beccati" sono il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini.

I ragazzi hanno percorso il viale della Vittoria, compatti con la convinzione che qualcosa può e deve cambiare. Sono arrivati fin davanti la Prefettura, invocando l'uscita delle autorità. "Noi giovani ci siamo - ha dichiarato Giuseppe Pullara, uno degli organizzatori dell'evento - vogliamo far sentire la nostra voce. I tagli previsti non fanno altro che danneggiare noi e il nostro futuro". Marciano con un'unica idea gli studenti di Agrigento, uniti verso un futuro che, a detta loro, "Non ci sorride".

L'unione degli studenti ha dato vita a un corteo rumoroso ma composto, non si sono registrati tafferugli. Tanti gli istituti dell'agrigentino che vi hanno preso parte, tra questi il liceo scientifico "Leonardo", il liceo classico "Empedocle", l'istituto per geometri "Brunelleschi". Tra gli innumerevoli cori, quello che dava manforte e coinvolgeva i giovani è stato: "Dai ragazzi non molliamo". Un grido, che oggi risulta quasi come una speranza verso chi crede di poter davvero cambiare qualcosa.

Foto di Calogero Montana Lampo

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