Omicidio in officina, Riggio: "Gli dovevo dei soldi, ha provato ad aggredirmi e l'ho ucciso"
Lunedì, davanti al Gip di Palermo, si terrà la convalida dell'arresto. E poi tutto passerà alla Procura di Agrigento dove il fascicolo di inchiesta è coordinato dal sostituto procuratore Andrea Delpini
Era Giovanni Riggio, 27 anni, di Palermo - reo confesso dell'omicidio di Giuseppe Mattina - a dovere dei soldi all'agrigentino. Il giovane lo ha dichiarato durante l'interrogatorio. A precisarlo è il legale del ventisettenne: l'avvocato Marco Martorana. "Dovevo dei soldi a Mattina - avrebbe detto Riggio davanti al magistrato - e lui mi asfissiava con continue richieste. Voleva i soldi. Gli ho detto che non ne avevo e gli ho chiesto di rivederci lunedì. Mi ha minacciato. Ha minacciato me e la mia famiglia. Ha provato ad aggredirmi - sono le dichiarazioni dell'indagato che vengono riferite ad AgrigentoNotizie dall'avvocato difensore Martorana - ed ho reagito con quello che ho trovato dentro l'officina".
Riggio, dunque, durante quello che sarebbe stato un raptus, con un coltello da cucina - trovato, appunto, all'interno del magazzino che era in fase di allestimento - ha sferrato, per sua stessa ammissione, diversi fendenti all'addome di Mattina.