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Cronaca

Giù le mani dal Cua, parla il presidente Busetta: "Stiamo vicini all'università"

Il prossimo anno sarà ancora crisi, ma poi si spera nella rinascia

A difesa del Cua, parla il nuovo presidente del Consorzio universitario, Pietro Busetta. “Stiamo lavorando per un rilancio sostanziale dell’università di Agrigento”.  

Busetta senza mezzi termini spezza il silenzio e ammette: "La crisi del Cua nasce da una volontà della Università di Palermo di volerne  avere la governance, come peraltro è avvenuto a Trapani. Il ricorso al decreto Baccei del Cua, sotto la presidenza di Armao e la successiva presa di posizione del Governo regionale, hanno stoppato le mire di governo della università di Palermo ed ora si è in attesa di un nuovo decreto concordato tra Regione, università e territorio che dovrebbe sciogliere tutti i problemi derivanti da un contrasto, ampliato dalle recenti elezioni regionali che hanno visto il rettore Micari candidato per il centro sinistra e quindi in una posizione contemporanea di parte politica e di parte tecnica".

Busetta, inoltre, parla dell’università di Palermo: "In realtà l’università di Palermo con motivazioni relative  al contenzioso in atto con il Consorzio, ha deciso di tirare i remi in barca per quanto attiene al corso di architettura, Giurisprudenza e incredibilmente di Archeologia, con la motivazione relative al credito peraltro in contenzioso, vantato dalla stessa. L’altro problema importante è stata la pseudo abolizione delle Province, che hanno fatto venire meno importanti risorse. Per questo le voci di una chiusura del Cua. Invece posso assicurare - continua Busetta - che, anche se l’anno 2018-2019 sarà l’anno della massima crisi, stiamo lavorando per un rilancio sostanziale del consorzio di Agrigento, insieme peraltro alla importante struttura del polo universitario, diretto egregiamente da Castorina e con il quale si lavora in sinergia,  che occupa oltre 30 addetti dell’università e che si colloca a villa Genuardi".

"E’ noto che l’università di Palermo sta ristrutturando il palazzo - prosegue Busetta - e quindi che le voci di un disimpegno della stessa da Agrigento sono false e pretestuose. A breve avrete notizie molto interessanti sulle nuove iniziative del Cua, che è un organismo vivo e vegeto, in piena attività, che sta lavorando alacremente per incassare i crediti, per pagare i debiti, per avere nuove iniziative di formazione che interessino gli studenti agrigentini riunione, da noi promossa, di tutti i consorzi siciliani ha portato ad un incontro con gli assessori La Galla ed Armao - dice nella nota -  che hanno assicurato che i consorzi avranno certezza di risorse e quindi potranno programmare il loro lavoro, magari evitando abbracci fatali che si sono rivelati potenzialmente mortali. Intanto quest’anno parte un processo formativo in mediazione culturale, sotto il coordinamento del Marcello Saija,  e vi sono contatti molto interessanti che evito di dichiarare per evitare che l’informazione possa essere dannosa per la chiusura dei rapporti. Chiedo alla comunità agrigentina, a quella della provincia, alle istituzioni locali, di essere vicini a questa fondamentale istituzione che deve essere il fulcro, e siamo certi che  lo sarà, del rilancio della provincia, insieme al Parco, ed alle realtà imprenditoriali del territorio".

"Noi, il consiglio di amministrazione, il personale tutto - conclude Busetta - stiamo facendo la nostra parte sino in fondo e siamo profondamente convinti che riusciremo a portare il Cua agli splendori del periodo iniziale di Melisenda e La Galla nel solco del lavoro recentemente svolto da Gaetano Armao per essere pronto per i 200 anni dalla fondazione della città".

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