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Cronaca

Da Paolo Borsellino a Libero Grassi, Gaetano Aronica: "Sono figlio della mia città"

L'attore agrigentino: "La gente mi vuole bene, conosco ogni angolo della mia terra, giocavo a pallone per strada"

E’ innamorato della sua terra, del suo lavoro e delle sue idee. Attore di teatro, cinema e piccolo schermo, ma anche maestro e per giovani aspiranti attori: è Gaetano Aronica, agrigentino di nascita e da qualche tempo anche d’adozione. Si, perché lui nella sua Agrigento ha fatto ritorno, entrando dalla porta più grande, forse la principale: quella del teatro Pirandello. Ieri, Gaetano Aronica, ha interpretato il ragioner Colajanni, confidente e amico di Libero Grassi, imprenditore siciliano ucciso da Cosa Nostra. Un ruolo importante, che Aronica ha deciso di cucirsi addosso. Come quella volta che interpretò Paolo Borsellino.

"Se da piccolo mi avessero chiesto chi vuoi raccontare da grande? Io avrei detto Paolo Borsellino. E’ stato un ruolo davvero importante per me”. Queste le parole di Gaetano Aronica, attore poliedrico ma mai eccentrico.

“Non devo dire grazie a nessuno – dice ad Agrigento Notizie – sono partito con la mia valigia di cartone ed ho fatto un provino, non so neanche perché sono stato preso. Devo tanto ai miei genitori, due insegnanti, lontani da questo mondo ma che mi hanno spiegato tanto”.

E sul film di Libero Grassi, Aronica dice: “Amo interpretare questi ruoli, li sento miei. Il ragioner Colajanni è un uomo vero. Ha una paura legittima, si allontana ma poi torna e si schiera dalla parte dei giusti. Libero Grassi era stato lasciato solo, a volte capita alla gente coraggiosa che crede nei propri ideali. E’ un film importante, una storia vera che racconta tanto. Da  agrigentino sono stato orgoglioso di essere nel cast. E’ giusto che queste storie vengano raccontate, Libero Grassi era un grande uomo, ma soprattutto un grande padre che non ha mai trascurato la famiglia. E’ un esempio, un eroe, uno di quelli che a volte pagano a caro prezzo la loro battaglia”. Gaetano Aronica è stato in diversi film che raccontano la Sicilia d’un tempo, ma anche l’eterna lotta alla mafia. "Cos’è per me la mafia? E’ anche omicidi e sangue, è vero. Ma - dice Aronica - la mafia è anche altro, la mafia è quell’atteggiamento che da tremendamente fastidio. Il volere arrivare ad ottenere qualcosa non in modo lecito, per me la mafia è anche questo. Nei miei film ho interpretato vari ruoli, tra cui Borsellino, avrei potuto smettere di fare l’attore quel giorno stesso per come ero orgoglioso, è stato un vero onore”.

Tornato ad Agrigento da agrigentino e non da fuorisede, si perché l’amore per la sua città non l’ha mai dimenticato. “Io sento l’amore della gente verso di me, ed è una cosa che mi fa davvero piacere. Lavoro giorno e notte come un matto, ma davvero eh. Sono una persona che parla tanto - continua l'attore -  ma che lavora sempre. Agrigento la conosco bene. Ero un ragazzo che giocava per strada con il pallone, conosco ogni angolo della mia città. A volte gli agrigentini mi fanno sorridere, ma nel senso buono del termine. Sento parlare la gente comune, vantarsi di grandi cose, è come se loro fossero quelli che hanno fatto dei film e interpreato ruoli importanti  ed io no. E’ una peculiarità che non capirò mai. Però mi preme dire che io qui sono a casa e sento davvero l’affetto di tutti”.

Il rapporto con il sindaco Calogero Firetto, Aronica non ha mezzi termini: “E’ una persona intelligente. Mi ha dato un incarico ed io per come sono fatto devo onorarlo fino all’ultimo. Il sindaco è stato l’unico ad aprirmi le porte della città, ed io lavoro sodo per onorare l’impegno. Come ho preso la sua chiamata? Come la può prendere Don Chisciotte. Il teatro Pirandello - dice Aronica - arriva in un momento della mia vita giusto. Se mi avessero fatto la proposta di collaborare per il teatro 15 anni fa, avrei riufiutato. Adesso è il momento giusto. Ho tanta voglia di dare. La vita è fatta di tempi, mi sento pronto a regalare l’arte ed il teatro alle grandi generazioni che hanno un sogno. Sono dentro questo mondo da trent’anni, i giovani si divertono ed io sono felice. Mi piace mettermi dalla parte dei maestri, mi stimola molto”.

E sulla Sicilia e Agrigento, Aronica è chiaro: “Sogno una terra che ama la progettualità. In altri posti hanno la metà dei turisti che abbiamo noi, eppure stanno bene. Perché? Credono nei progetti a lunga durata. Sento i paragoni con quelli del Nord, cos’hanno in più di noi? La capacità del lungo termine. Dobbiamo creare dei progetti che abbiano uno scopo, basta tirare la giacchetta allo Stato, facciamo qualcosa di utile e lo Stato ci aiuterà. Sono un sognatore, credo che la Sicilia ma anche nella mia città. Inziando a credere davvero nelle nostre bellezze potremmo risolvere tanti dei nostri problemi, ma dobbiamo farlo insieme”.

La vita professionale di Aronica è supportata da grandi nomi, tra questi anche Tornatore ed il discusso regista americano Harvey Weinstein. “Si, abbiamo lavorato insieme con Weistein, l’ho conosciuto non mi ha molestato (sorride ndr)”.

Aronica parla anche del suo rapporto con Graziano Diana, regista del film su Libero Grassi. “C’è stima reciproca. Quando mi chiama sa che può affidarmi ruoli del genere. Il mio personaggio era umano, troppo umano. Vero. A me piacciono tanto gli anti eroi, uomini coraggiosi ma pieni di contraddizioni, ma che poi finiscono per fare la scelta giusta. I registi che vogliono lavorare con me, sanno che hanno davanti a sé un attore che ama esplorare. Mi diverte moltissimo. Sono considerato uno che fa del suo mestiere un impegno civile”.

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