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Cronaca

"Sorpreso a rubare in una villa a San Leone", difesa chiede revoca misura

Secondo il legale le esigenze cautelari col decorso del tempo si sono attenuate, il gip deciderà nei prossimi giorni

"Le esigenze cautelari col decorso del tempo sono venute meno". L'avvocato Calogero Lo Giudice, difensore del ventisettenne Fabrizio Rizzo, arrestato insieme al cinquantatreenne campano Roberto Iovine, il 30 aprile, con l'accusa di avere tentato un furto in una villa a San Leone, chiede la revoca della misura cautelare.

Sorpresi a rubare in villa, cade accusa di ricettazione

Iovine e Rizzo, inizialmente posti ai domiciliari, erano finiti in carcere dopo l'udienza di convalida dell'arresto, davanti al gip Alessandra Vella. In seguito il tribunale del riesame aveva in parte modificato il provvedimento imponendo a Rizzo l'obbligo di firma e l'obbligo di dimora nel Comune di residenza con il divieto di uscire da casa dopo le 20. Iovine, invece, era stato "allontanato" dalla Sicilia.

I sospetti del gip: "Fatto uguali ad altri nella zona"

Gli stessi giudici del tribunale della libertà avevano ritenuto insussistente l'accusa di ricettazione, contestata al solo Rizzo, che scaturiva dal ritrovamento in un terreno nei pressi della sua abitazione di alcuni oggetti, ritenuti la refurtiva di altri colpi. La difesa aveva sostenuto che si trattava di uno spazio "aperto e non riconducibile a Rizzo". 

Adesso l'avvocato Lo Giudice sollecita al gip una revoca della misura in considerazione del fatto che "il tempo trascorso ha rappresentato un deterrente". 

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