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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Porto Empedocle

"C'è solo un capitano", dolore e strazio ai funerali di Marco Ferrera

Ida Carmina: "Era un 'marinisi' nel vero senso della parola ed amava profondamente Porto Empedocle"

La Chiesa Madre di Porto Empedocle era occupata in ogni ordine di posto. Oggi, la città marinara ha salutato Marco Ferrera: il 37enne morto tragicamente nel giorno del suo compleanno. Marco è rimasto vittima di un incidente in moto. In centinaia hanno voluto dare l'addio all’ex capitano dell’Empedoclina. Una folla che ha applaudito il ragazzo dal sorriso contagioso.

L'ultimo saluto al capitano Ferrera, sarà lutto cittadino 

“Nessuno dimentichi il mio amico – ha detto Fabio Speranza, compagno di squadra del centrocampista  - . Marco deve essere istituzionalizzato”. Fuori dalla chiesta i tifosi dell’Empedoclina che, all’uscita del feretro, hanno dato vita ad un coro: “C’è solo un capitano”, hanno cantato gli ultras granata. Ad accompagnare Marco, oltre ai parenti ed agli amici, anche una canzone di Vasco Rossi.

Ferrera era appassionato della Lazio, per questo è stato allestito un maxi schermo con delle foto e come sottofondo l'inno della squadra biancoceleste. Sulla bara di Marco Ferrera la sciarpa della Lazio e la maglie dell’Empedoclina, lui appassionato di calcio e di vita è morto nella notte tra sabato e domenica. Ai funerali anche le autorità. “Marco vive” recita uno striscione fuori la chiesa Madre. Dietro al feretro - che è stato portato a spalla dai suoi compagni di squadra - strazio, dolore e commozione.

Aveva appena festeggiato il suo 37esimo compleanno 

"Marco era un 'marinisi' nel vero senso della parola ed amava profondamente Porto Empedocle - ha detto il sindaco, Ida Carmina - di cui riconosceva pregi e difetti , ma mai perdendo la speranza e la voglia di andare avanti con spirito costruttivo. Ha lottato strenuamente per la squadra dell’Empedoclina, sia in campo che fuori dal campo. Amava le nostre tradizioni ed era uno degli artefici e protagonisti dei festeggiamenti in onore di San Calogero. Disponibile con tutti ricordiamo il suo splendido sorriso che manifestava la sua gioia di vivere ed il suo spirito gentile ed accogliente, sempre pronto a dare una mano a chi fosse in difficoltà persino la notte in cui è salito in cielo".

"Marco - ha dichiarato il vice sindaco Urso - non era, ma è e sarà sempre il capitano della nostra città. Non verrà dimenticato mai e le migliaia di persone oggi ne sono la toccante testimonianza. Tutto lo sport empedoclino lavorerà compatto nell’immediato futuro in nome della sua maglia numero dieci, con il preciso fine di consegnargli eterna memoria in città. Marco vive".

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