Scoperta maxi frode fiscale a Milano, arrestate due persone anche nell'Agrigentino
Un'organizzazione criminale fortemente ramificata nel settore del commercio di materiale ferroso avrebbe fornito fatture per operazioni inesistenti a numerose società e ditte compiacenti con sede prevalentemente nel Nord Italia
Ci sono anche un ravanusano ed un canicattinese tra gli arrestati nell'ambito dell'operazione della Guardia di finanza di Milano, che nel corso di una grossa indagine ha scoperto una frode fiscale per circa 600 milioni di euro. Numerose le persone agrigentine coinvolte nella vicenda, quasi tutte ravanusane o originarie del comune agrigentino e, per la maggior parte, residenti al Nord.
Tra gli arrestati figurano i figli di Paolo Vivacqua, l’imprenditore ravanusano assassinato qualche mese fa a Desio (Mb), ossia Daniele, Gaetano e Antonio, tutti residenti in Lombardia. In manette anche i fratelli Vincenzo e Mario Infantino, Giuseppe Biondo e Calogero Licata Caruso, anche loro ravanusani residenti in Lombardia. A Ravanusa e Canicattì sono stati, invece, arrestati Vincenzo Napoli e Giovanni Scibetta (nelle foto, mentre escono dalla caserma della Finanzia in via Atenea, ad Agrigento).
Come rivela in anteprima il giornale agrigentino "Grandangolo", a Ravanusa le fiamme gialle hanno eseguito anche perquisizioni e controlli nei confronti di varie persone coinvolte a vario titolo nell'indagine coordinata dal pm Bruna Albertini della Procura della Repubblica di Milano.