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Cronaca

Condizioni del carcere "Di Lorenzo", scatta interrogazione parlamentare

A presentarla il deputato di Fratelli d'Italia Carolina Varchi dopo le querelle sulla struttura penitenziaria agrigentina registrata in queste settimane

Il "caso" del carcere "Di Lorenzo" arriva in Parlamento. A chiedere chiarimenti al Ministero è il deputato di Fratelli d'Italia Carolina Varchi. "La situazione del carcere, rispetto alla quale la procura di Agrigento, dopo varie denunce, ha aperto un fascicolo a carico di ignoti sulle condizioni di vita all'interno della struttura carceraria - dice -, necessita di interventi immediati".

Il deputato parla di una "una vicenda costellata da una serie di denunce sulla situazione sconfortante della casa circondariale agrigentina, dove ai problemi di organizzazione, si aggiungono anche quelli strutturali che si ripercuotono direttamente sulla qualità di vita dei detenuti e degli agenti penitenziari" con criticità ,come "le finestre delle camere detentive, oltre alle sbarre, alle quali sono applicate reti a maglia stretta che limitano l’ingresso di aria e luce. I sei piccoli cortili passeggio di cui dispone il reparto sono spazi squallidi, con il wc alla turca, sprovvisti di panchine. Tale situazione - continua il deputato - era già stata segnalata dal Sappe, secondo il quale 'L’ insufficiente organico stabilito dalla legge Madia porta il personale a effettuare turni massacranti. Ad aggravare la pesantissima condizione lavorativa dei poliziotti del Petrusa il dovere gestire senza alcuna formazione specifica, dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, i criminali folli che continuano a delinquere anche dentro le galere. Forse è l’unico penitenziario in Italia dove i riscaldamenti non funzionano e le camere detentive sono prive di doccia e l’illuminazione all’interno delle camere è comandata manualmente ancora dall’operatore della Polizia penitenziaria, rendono di fatto questa una realtà da terzo mondo', denunciando, peraltro, come l’unica risposta ricevuta dalle istituzioni sia stato 'il
trasferimento di ben otto agenti dal reparto al nucleo traduzioni e piantonamenti nonostante a breve verrà avviato il servizio delle videoconferenze con una riduzione del lavoro di oltre il 30% a favore del nucleo, depauperando ulteriormente l’organico'.

Per questo il deputato chiede al Ministro della Giustizia se era a conoscenza dell'attuale situazione vissuta nella struttura agrigentina e quali misure si intendano adottare.

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