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Cronaca

Firetto al Cairo invita il ministro egiziano, scoppia il caso politico: il Pd richiama al rispetto per Giulio Regeni

Il componente dell'assemblea Pd Ferrante attacca il primo cittadino e chiede chiarimenti, lui replica:"Il dialogo su quella morte non spetta a un sindaco ma ai massimi rappresentanti dello Stato"

L'avvio di relazioni internazionali tra il Comune di Agrigento e il governo egiziano in vista di "Agrigento2020", rischia di trasformarsi in una tegola politica per il sindaco Lillo Firetto.

Un passo indietro: in questi giorni il primo cittadino, insieme al cardinale Francesco Montenegro, si è recato al Cairo incontrando ambasciatori, componenti del governo egiziano e cariche religiose. "L'iniziativa - dice una nota del Comune - si inserisce nel grande progetto di interscambio culturale previsto per le prossime celebrazioni per i 2600 anni di storia dalla fondazione della città". Una delegazione egiziana è stata anche invitata a partecipare al Festival del Mandorlo in Fiore, come simbolo di comunione tra i popoli.

Tutto risolto? Macché, perché la questione da "folklorica" si è trasformata in politica. "Apprendiamo con stupore che il sindaco di Agrigento Calogero Firetto, in passato protagonista di alcune iniziative nazionali del Pd, nel corso di una visita in Egitto avrebbe invitato il ministro della cultura egiziano in Sicilia per il Festival del mandorlo in fiore. Ci aspettiamo una pronta smentita. In caso contrario attendo la ferma condanna da parte del partito siciliano, per rispetto nei confronti della famiglia di Giulio Regeni".

A parlare, sui social e poi sulle agenzie nazionali, il componente dell'assemblea Pd Antonio Ferrante, il quale dice di attendere "un chiarimento da parte di FIretto e da parte del governo nazionale, sull'opportunità di ospitare in Sicilia, per un evento così importante, il ministro della Cultura egiziano, nonostante l'atteggiamento di questi anni del Governo del Cairo nei confronti delle indagini sulla morte di Giulio Regeni".

Ferrante si dice pronto a promuovere "iniziative di sensibilizzazione perché finalmente la verità sulla morte del ricercatore italiano

"Sono andato in Egitto con il nostro arcivescovo, il cardinale Francesco Montenegro, per un incontro sul dialogo tra popoli, religioni e culture con il papa copto e poi con il grande Imam, numero due della comunità islamica - replica Firetto - . In queste occasioni ho incontrato anche vertici istituzionali. Il significato profondo di questa missione culturale, che anticipa i temi delle celebrazioni di Agrigento 2020, per i 2600 anni di storia della città, è proprio di superare muri e barriere, di non irrigidirsi sulle posizioni, di non odiare, di cercare invece la parola come mezzo potente per aprire porte e non per chiudere. Il forte messaggio culturale che scaturisce da una manifestazione internazionale come il Mandorlo in Fiore da 75 anni, è di amicizia, di pace. Israeliani e Palestinesi, popoli in guerra hanno ogni anno fatto volare le colombe della pace davanti al Tempio della Concordia. Non azioni istituzionali ma simboli di speranza tra i popoli. Questa è Agrigento. Detto ciò, il dialogo sull'omicidio di Giulio Regeni, che non spetta a un sindaco ma ai massimi rappresentanti dello Stato, sia finalizzato a ottenere verità e giustizia".

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