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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Sambuca di Sicilia

"Favoriva i clandestini", la difesa non ci sta: "No, in Tunisia per lavoro"

I carabinieri sono riusciti a documentare le varie fasi organizzative ed esecutive delle traversate

E’ stato uno degli indagati nell’inchiesta “Caronte”. Lui è Salvatore Calcara, di 46enni, ed era anche accusato di “favorire i clandestini”. Adesso, secondo quanto fa sapere l’edizione odierna del Giornale di Sicilia, all’uomo è stato revocato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, ma permane l’obbligo di dimora a Sambuca di Sicilia.  La revoca dell’obbligo di presentazione è stata disposta dal Gip del Tribunale di Marsala, Riccardo Alcamo, con parere contrario espresso dal pubblico ministero Niccolò Volpe.

Calcara è stato interrogato su richiesta dello stesso, che avrebbe spiegato i rapporti con un tunisino. “Rapporti di lavoro, niente a che vedere con fatti illeciti”, afferma il legale di Calcara, l’avvocato Accursio Gagliano. 

Il sambucese in Tunisia, secondo quanto ha fatto sapere la difesa, vendeva auto e attrezzi per l’edilizia. Calcara, invece, secondo l’accusa, avrebbe fornito supporto logistico in occasione di sbarchi clandestini.

I carabinieri sono riusciti a documentare le varie fasi organizzative ed esecutive delle traversate. I viaggi della speranza erano fatti con potenti motoscafi che, dalle spiagge di Al Huwariyah, in Tunisia, il punto più vicino alle coste italiane, raggiungevano il litorale trapanese. Le indagini riguardano due sbarchi, nel 2017, che avrebbero portato in Sicilia, dalla Tunisia, circa trenta migranti.

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