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Cronaca Favara

"Violentò la figlia minacciandola con la pistola o davanti ai figli", 51enne a giudizio

L'uomo l'avrebbe selvaggiamente picchiata e maltrattata per oltre un anno e mezzo: a processo anche la moglie e due cognati per favoreggiamento

Calci e pugni per stordire la figlia e violentarla, anche in presenza dei tre nipoti in tenera età o con la minaccia della pistola: un netturbino cinquantunenne, arrestato il 10 gennaio dell'anno scorso e poi tornato libero per scadenza dei termini, finisce a processo con le accuse di violenza sessuale e maltrattamenti.

Il rinvio a giudizio, nel primo pomeriggio, al termine dell'udienza preliminare, è stato deciso dal gup Stefano Zammuto che ha mandato a processo anche la moglie e due cognati del principale imputato, accusati di favoreggiamento per avere mentito al pm durante le indagini con l'obiettivo di garantire l'impunità al presunto "mostro". Altri due figli del netturbino, difeso dall'avvocato Davide Casà, inizialmente indagati per gli stessi fatti, sono stati scagionati. 

La vicenda si inquadra in un contesto di profondo degrado sociale. La donna, dopo la separazione dal marito, era tornata a vivere dal padre insieme ai tre figli. In quel momento sarebbe iniziato l’incubo fatto di violenze sessuali, percosse e umiliazioni di ogni genere. In una circostanza avrebbe subito persino una un'aggressione con una pistola in mano e, con la minaccia dell’arma, il padre l’avrebbe costretta a spogliarsi e subire un rapporto sessuale.

Il principale indagato difeso dall’avvocato Davide Casà risponde di tre ipotesi di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni. La donna, nel corso dell’incidente probatorio chiesto dal pm Alessandra Russo, ha confermato le accuse. 

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