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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Favara

"Rapinarono in casa una 80enne", pm chiede 7 anni per due imputati

Per Amedeo e Gianluca Stagno, entrambi di 29 anni, residenti a Favara l'accusa ha chiesto anche il pagamento di una multa di 2.500 euro

Il pm Emiliana Busto ha chiesto la condanna a sette anni di reclusione e al pagamento di 2.500 euro di multa per Amedeo e Gianluca Stagno, entrambi di 29 anni, residenti a Favara. I due, rappresentati e difesi dagli avvocati Daniele Re e Fabio Inglima Modica, sono finiti sotto processo con l'accusa di rapina. I due, assieme al nipote dell'anziana che all'epoca dei fatti - era il 18 settembre del 2009 - era minorenne, con il volto coperto da calzamaglia, si sono introdotti all'interno dell'abitazione della pensionata. E lo avrebbero fatto attraverso la finestra della cucina che era stata lasciata appositamente aperta dal nipote della vittima. Si sarebbero - stando sempre all'accusa - impossessati di preziosi in oro e argento e di 40 euro. L'anziana sarebbe stata minacciata con una pistola: "Non vi muovete perché vi spariamo, ci devi consegnare tutto quello che hai". 

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La condanna è stata chiesta, dal Pm Busto, per la rapina. Per l'ipotesi di reato di detenzione illegale di pistola a tamburo che veniva portata, sempre illegalmente, in un luogo pubblico e aperto al pubblico è stata invece chiesta l'assoluzione "perché il fatto non sussiste". Prescritta invece l'accusa - avanzata nei confronti dell'imputato Angelo Noto di 34 anni - "d'aver acquistato o comunque ricevuto due bracciali in oro, provento della rapina". E prescritta anche l'accusa - a carico dell'imputato Giuseppe Matina di 49 anni - "d'aver acquistato o comunque ricevuto una collana in oro con ciondolo, provento della rapina". 

La difesa di Amedeo e Gianluca Stagno aveva evidenziato che l'anziana "era ipovedente e che avrebbe riconosciuto la refurtiva ma non avrebbe firmato il verbale perché appunto non vedente come evidenziato dai carabinieri nei verbali". Il pm Emiliana Busto ha invece sottolineato che nonostante l'unica fonte di prova sia la dichiarazione di una ottantenne ipovedente è comunque attendibile.

I giudici della prima sezione del tribunale di Agrigento (presidente Alfonso Malato, a latere: Alessandro Quattrocchi e Sabrina Bazzano), per le eventuali repliche, ha rinviato l'udienza al 6 febbraio prossimo.     

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