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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Favara

"Invase la corsia di marcia e uccise centauro", chiesta condanna per automobilista

Il pm propone un anno e quattro mesi di reclusione, per l'accusa di omicidio stradale, nei confronti di Giuseppe Alaimo, 25 anni, accusato di avere provocato la morte del ventiseienne Leonardo Salvatore D'Alessandro

Un anno e quattro mesi di reclusione per l'accusa di omicidio stradale. La pena proposta dal pubblico ministero Gloria Andreoli, peraltro ridotta di un terzo per il giudizio abbreviato, è contenuta perchè il magistrato ha chiesto che all'imputato venga riconosciuta l'attenuante del "concorso colposo della vittima" che, in sostanza, avrebbe pure avuto un ruolo nella vicenda a causa di una condotta di guida imprudente.

Il processo, in corso davanti al gup Alessandra Vella, è quello scaturito dall'inchiesta per la morte del ventiseienne di Palma di Montechiaro, Leonardo Salvatore D'Alessandro. Il giovane finì con la sua moto fuori strada e rimase ucciso nello schianto che lo ha fatto finire insieme alla sua moto Kawasaki 600 in un terreno distante alcune decine di metri dalla carreggiata.

L'unico imputato è il favarese Giuseppe Alaimo, 25 anni, al quale si contesta l'accusa di omicidio stradale perchè avrebbe causato lo scontro mortale, avvenuto il 29 luglio del 2017 fra il Villaggio Mosè e contrada Drasy, sulla statale 115, invadendo la corsia di marcia opposta con la sua Fiat Punto e urtando il mezzo a due ruote che precipitò oltre la carreggiata andando a sbattere con violenza contro dei paletti e una recinzione.

Per il giovane non ci fu scampo e morì nell'immediatezza. Il difensore, l'avvocato Giuseppe Barba, illustrerà la sua arringa il 16 settembre. Subito dopo il giudice emetterà la sentenza.

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