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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Favara

Anziano ucciso a colpi di pistola sopra il trattore, il Ris: "Ecco l'arma usata per il delitto"

Due marescialli del reparto di investigazioni scientifiche dell'Arma ricostruiscono le indagini

“Non c'è dubbio che è stata quell'arma a sparare, la compatibilità col proiettile è massima”. Lo ha detto il maresciallo del Ris di Messina, Francesco Fragomeni, chiamato a testimoniare dal pubblico ministero Chiara Bisso al processo, in corso davanti alla Corte d’assise di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, per l’omicidio di Baldassarre Contrino, 73enne di Favara, ucciso nei pressi di contrada Petrusa, con un colpo di arma da fuoco calibro 38 al torace, mentre si trovava sopra un trattore. 

Sul banco degli imputati, accusato di omicidio premeditato, Vincenzo Galiano, 80enne di Favara, reo confesso del delitto anche se l'anziano - difeso dagli avvocati Antonino Gaziano e Calogero Vetro - ha sempre spiegato di avere sparato, con un'arma detenuta illegalmente, perchè la vittima, come aveva fatto molte altre volte in passato, lo aveva aggredito colpendolo con un'ascia al volto.

Fragomeni e un altro sottufficiale del reparto di investigazioni scientifiche dell'Arma, Nicola Faina, hanno messo alcuni punti fermi nel mosaico dell'indagine confermando che l'arma usata è quella fatta ritrovare da un testimone oculare e che l'ascia con cui Contrino avrebbe colpito Galiano "presenta profili genetici di entrambi". 

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