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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Favara

L'incendio dell'auto dell'ex datore di lavoro di Gessica, nessun collegamento con la scomparsa

I carabinieri hanno individuato - e senza alcuna ombra di dubbio - colui che, lo scorso 23 settembre, ha appiccato le fiamme alla Volkswagen Passat riconducibile al sessantenne Gaspare Michele Volpe

Non è più “soltanto” un sospettato. I carabinieri della tenenza di Favara hanno individuato - e senza alcuna ombra di dubbio - colui che, lo scorso 23 settembre: era una domenica pomeriggio, ha appiccato l’incendio alla Volkswagen Passat riconducibile al sessantenne Gaspare Michele Volpe, ex datore di lavoro di Gessica Lattuca.

Esattamente per come era stato ipotizzato in prima battuta, cioè nelle ore immediatamente successive al rogo dell’autovettura, fra la scomparsa della giovane di Favara e le fiamme appiccate alla macchina del suo ex datore di lavoro non c’è assolutamente – secondo i carabinieri - nessun collegamento. A corroborare le idee iniziali dei militari dell’Arma sono state le indagini. Scomparsa e incendio sono dunque due fatti disgiunti.

Le fiamme devastano l'auto dell'ex datore di lavoro di Gessica 

Il rogo della Volkswagen Passat si verificò in via Bolzano, a Favara. Nessun dubbio, fin dall’inizio, sul fatto che l’incendio fosse di matrice dolosa. L’attività investigativa dei militari dell’Arma della tenenza di Favara ha permesso, e rapidamente, di fare chiarezza e di mettere dei punti fermi che sembrerebbero essere – almeno per il caso dell’incendio – l’anticamera di una svolta.

Volpe è stato arrestato, nelle scorse settimane, dai carabinieri della tenenza di Favara, per una espiazione pena: deve scontare 9 mesi per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Storie e situazioni che, appunto, nulla hanno a che fare con la scomparsa della giovane mamma.  

"Violazione degli obblighi di assistenza familiare", arrestato 

Intanto, mentre su Favara – proprio per la scomparsa di Gessica Lattuca - continuano ad essere accesi e puntati i riflettori di tutte le emittenti televisive nazionali, nei laboratori del Ris di Messina hanno preso il via gli esami di laboratorio e le comparazioni del Dna acquisto fra familiari ed ex compagno di Gessica Lattuca e alcune tracce che vennero rilevate dagli stessi specialisti nei giorni in cui, a Favara, setacciarono l’abitazione, un appezzamento di terreno e un casolare di campagna di Filippo Russotto: l’ex compagno, appunto, della ventisettenne scomparsa. Non si sa quanto tempo potrebbero durare questi accertamenti e poi, naturalmente, il Ris dovrà stilare una relazione da inviare ai colleghi dell’Arma e alla Procura della Repubblica. L’apporto alle indagini, in un modo o nell’altro, ci sarà perché verrà comunque fatta chiarezza.

La scomparsa di Gessica, si comparano Dna e tracce 

Al momento, l’unico indagato è Filippo Russotto. L’uomo è stato iscritto nel registro: un fascicolo che ipotizza il sequestro di persona e lo sfruttamento della prostituzione. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Paola Vetro e dall’aggiunto Salvatore Vella. 

Russotto – che è rappresentato e difeso dall’avvocato Salvatore Cusumano - continua ad essere “bersaglio” privilegiato dei giornalisti delle emittenti televisive nazionali. E ai dubbi insinuati, anche ieri, circa un suo presunto coinvolgimento nell’incendio dell’autovettura in via Bolzano, l’uomo – ai microfoni de “La vita in diretta” – ha risposto francamente: “Io non c’ero, ero al tabacchino, giocavo a slot machine”.

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