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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Favara

"Ho fame, voglio tornare a Petrusa", trentottenne va ai domiciliari

Il Pm, durante la direttissima, aveva chiesto la custodia cautelare in carcere. Il giudice monocratico Gianfranca Infantino ha accolto le richieste della difesa

Era evaso dai domiciliari perché aveva fame. Alla vista dei carabinieri non ha avuto alcuna esitazione ed avrebbe, grosso modo, detto: "Ho fame. In casa non avevo niente da mangiare. Voglio tornare in carcere". I militari della tenenza di Favara lo hanno arrestato. Ma subito dopo aver ultimato le formalità di rito dell'arresto, mettendolo nelle camere di sicurezza della caserma, gli hanno anche comprato una pizza, garantendogli, dunque, un pasto. 

Stamattina, davanti al giudice monocratico Gianfranca Infantino, s'è tenuta la direttissima a carico del trentottenne favarese Alessandro Caramanno. E dalla ricostruzione dei fatti è emerso che Caramanno è evaso i domiciliari non con l'intenzione di scappare, ma con l'obiettivo di costituirsi dai carabinieri della tenenza di Favara. "Essendo sprovvisto di telefoni e di mezzi di trasporto, si avviava, a piedi, dalla casa di campagna di contrada Poggio di Conte - hanno ricostruito i legali Marco Padùla e Daniele Re, che lo hanno rappresentato e difeso - verso la caserma, a pochi metri dalla quale veniva fermato da una gazzella dei carabinieri. Veniva dunque rifocillato dai militari".

Il Pm, durante la direttissima, ha chiesto la custodia cautelare in carcere. Il giudice, invece, accogliendo la richiesta dei difensori di fiducia, 
l' avvocato Marco Padùla e l'avvocato Daniele Re, ne ha disposto gli arresti domiciliari nel ​precedente domicilio.

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