Crisi idrica a Favara, la Chiesa: "Non rubiamo a tanti il diritto sacrosanto dell'acqua"
I parroci: "E' un diritto per l'uomo e non può sottostare alle leggi di mercato. Deve essere garantita quale bene di prima necessità"
"Non rubare è un comandamento. Non rubiamo a tanti il 'diritto sacrosanto' dell'acqua". E' questo l'appello rivolto dalla Chiesa alle istituzioni. Anche i parroci di Favara scendono in campo e reclamano, ufficialmente, con una lettera, la regolare fornitura idrica.
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"L'acqua è un diritto per l'uomo e non può sottostare alle leggi di mercato - hanno scritto i parroci di Favara - . L'acqua deve essere garantita quale bene di prima necessità".
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"Come clero abbiamo scritto questa lettera perché sentiamo l'esigenza di esprimere, con rabbia contenuta, l'indifferenza che c'è con i problemi della gente. La lettera nasce - ha spiegato don Marco Damanti - dal desiderio di voler far capire alle più alte cariche che le famiglie sono all'esasperazione. Denunciamo le inefficienze e la cosa assurda è che, dalle alta istituzioni, c'è grande silenzio. Ed il silenzio turba di più delle inefficienze".