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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Falsi invalidi truffavano lo Stato", dopo quasi due anni processo ancora a rischio

Alcune eccezioni preliminari sulle notifiche rischiano di far azzerare i rinvii a giudizio

A distanza di quasi due anni dai rinvii a giudizio dei 48 imputati, deciso il 23 marzo del 2018 dal gup Stefano Zammuto, il maxi processo sui presunti falsi invalidi, scaturito dall’inchiesta denominata “La carica delle 104”, resta a rischio. Il presidente della seconda sezione Wilma Angela Mazzara, davanti alla quale è ripartito il processo dopo un’iniziale assegnazione ad un altro collegio con il presidente incompatibile per avere già trattato il procedimento, potrebbe restuire gli atti all’ufficio del Gup se dovesse accogliere un’eccezione preliminare dell’avvocato Antonino Gaziano che difende alcuni degli imputati. Secondo il legale alcune delle notifiche dell’avviso di fissazione dell’udienza preliminare non sono state eseguite in maniera corretta perché consegnate a persone diverse dagli indagati.

Ieri, intanto, il pubblico ministero Paola Vetro aveva citato, come primi testi, l’ex dirigente della Digos Carlo Mossuto e due poliziotti dello stesso ufficio, Lanfranco Lantieri e Salvatore Fallea, che hanno presentato una giustificazione. La nota con la quale rappresentavano di non potere venire a testimoniare per ragioni di ufficio è stata ritenuta “generica” dalla presidente del collegio che ne aveva ordinato l’accompagnamento coattivo. L’ordinanza, a fine udienza, è stata ridimensionata su richiesta del pm che era stata incaricata dai giudici, di far prelevare dalle forze dell’ordine per venire a testimoniare l’attuale capo di gabinetto del questore ma non Lantieri e Fallea perché non sarà possibile sentirli alla prossima udienza fissata per il 6 novembre. La decisione, alla fine, è stata quella di una semplice diffida e un’ammenda.

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