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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La Gaipa arrestato, Brunetta: "Com'era la storia degli impresentabili?"

Nuovo terremoto nel Movimento 5 Stelle. Il caso dell’imprenditore agrigentino ha suscitato diverse reazioni tra gli esponenti politici sia nazionali che locali

Nuovo terremoto nel Movimento 5 Stelle. L’arresto dell’imprenditore agrigentino Fabrizio La Gaipa, candidato alle scorse elezioni regionali e primo dei non eletti nella provincia di Agrigento, sta suscitando diverse reazioni nel mondo politico sia nazionale che locale.

La Gaipa arrestato per estorsione

TUTTE LE REAZIONI

BRUNETTA: "COM'ERA LA STORIA DEGLI IMPRESENTABILI?" - Ironico il commento su Twitter del capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Renato Brunetta: "Un certo La Gaipa, uno dei candidati del Movimento 5 stelle alle scorse regionali, è stato arrestato dalla squadra mobile di Agrigento con l'accusa di estorsione. Com'era la storia degli impresentabili? Che dicono Di Maio, Di Battista e Cancelleri? Onestà-tà-tà-tà-tà-tà".

CESA: "COME MAI DI MAIO STA IN SILENZIO?" - Il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa si domanda: "Come mai ora Di Maio sta in silenzio?". Poi aggiunge: "A differenza dei grillini noi siamo garantisti sempre, abbiamo fiducia nella magistratura e non usiamo due pesi e due misure. Siamo contrari alle speculazioni mediatiche e politiche. Mi auguro che quanto è accaduto nelle ultime settimane serva da lezione a Di Maio e compagni: i processi non si fanno né in piazza né nei social ma nelle aule dei tribunali della giustizia nei confronti della quale bisogna avere grande rispetto".

FAVA: "SELEZIONE DEI CANDIDATI PIU' ATTENTA" - Sulla vicenda interviene anche il candidato governatore della sinistra e vice presidente della commissione parlamentare Antimafia, Claudio Fava. "È conferma che la selezione dei candidati e dei gruppi dirigenti deve passare da un vaglio più attento e meno formale - ha detto - . Non basta semplicemente il certificato dei carichi pendenti". "E' una buona lezione di vita - aggiunge -. Insegna che i meccanismi di selezione della classe dirigente devono essere meno leggeri, meno affidati al circolo degli amici e più improntati a una comunanza di lavori e battaglie. Serve non solo un'onestà formale ma anche una qualità morale. Io posso garantire su molti dei miei candidati perché li ho personalmente conosciuti, siamo stati insieme protagonisti di battaglie comuni e di un racconto condiviso. Se c'è una lezione che si può trarre da questa notizia è proprio questa: occorre una selezione meno formale e più di merito".

CAMPANELLA: "L'ONESTA' VA PRATICA, NON SOLO URLATA NELLE PIAZZE" "L'onestà va praticata e non solo urlata nelle piazze", ha affermato il senatore di Articolo 1-Mdp Francesco Campanella. "È evidente che la differenza rispetto alle altre formazioni politiche e' solo un falso mito da cui farebbero bene a liberarsi presto, magari innalzando il livello di attenzione e controllo rispetto ai candidati che propongono - ha aggiunto - a meno che non considerino l'accusa a Fabrizio La Gaipa una cosa di poco conto, d'altro canto sappiamo che nei confronti delle garanzie per i lavoratori hanno opinioni piuttosto elastiche, come hanno dimostrato in parlamento astenendosi sulla votazione finale per i vaucher e all'Assemblea Regionale Siciliana quando hanno affossato la riforma della formazione".

MICELI: "INCONSISTENZA DEL M5S" - "Il M5s è abituato a puntare il dito contro gli altri senza guardare mai dentro di sé. Per tutta la campagna elettorale i penstastellati hanno sollevato polveroni spulciando i candidati degli altri partiti, ma hanno dimenticato di fare attenzione alla condotta morale di chi hanno messo dentro le loro liste. La vicenda di oggi dimostra l'assoluta inconsistenza e falsità del loro progetto". Così ha commentato Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd di Palermo.

MELONI: "M5S HA GETTATO FANGO SUGLI AVVERSARI" - "Nelle liste siciliane è successo che purtroppo ci sono state delle persone che obiettivamente non erano candidabili e non erano da candidare - ha detto Giogia Meloni intervistata a 'Non Stop News' su Rtl 102.5. . Il punto è che è molto difficile per i partiti politici avere la certezza di tutti i candidati che mettono nelle loro liste". "È successo che molti di quelli che si vantavano di essere i più presentabili in realtà alla fine erano i più impresentabili. È il caso del M5S e di una campagna elettorale fatta tutta cercando di gettare fango sui propri avversari - rileva Meloni - e lo dico da persona e da partito politico che non ha avuto alcun problema nelle elezioni siciliane. Noi siamo molto rigidi nella definizione dei nostri candidati. Non ci sono stati "impresentabili" nelle nostre liste".

GIAMMANCO: "SIAMO ALLE MACCHIETTE" - "Per tutta la campagna elettorale siciliana i grillini, come un disco rotto, non hanno fatto altro che parlare di 'impresentabili', puntando il dito in modo ossessivo contro il centro-destra. Oggi si scopre che il primo dei non eletti ad Agrigento della lista super pulita del Movimento 5 Stelle è stato arrestato con l'accusa di estorsione. Che figura... 'Nella gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura' e i grillini non si accorgono che sono diventati delle macchiette". Lo afferma Gabriella Giammanco, deputato e portavoce in Sicilia di Forza Italia.

ZOGGIA: "M5S NON ESENTE DA RELAZIONI PERICOLOSE" - "La notizia dell'arresto di uno dei candidati del Movimento 5 stelle di Agrigento dimostra ancora una volta che quel movimento non è esente da relazioni pericolose e comportamenti illegali". Lo afferma il deputato di Articolo Uno - Mdp Davide Zoggia. "Noi abbiamo presentato una lista pulita fatta da persone animate da una grande passione politica e civile che hanno anteposto la lotta per una Sicilia migliore al proprio interesse personale. I fatti dimostrano che non tutti i candidati delle altre liste possono dire la stessa cosa", aggiunge.

SCOMA: "COSA FARANNO ORA CANCELLERI E I SUOI AMICI DI CAMPAGNA DENIGRATORIA?". Se lo chiede il senatore Francesco Scoma, vice commissario di Forza Italia in Sicilia a proposito dell'arresto, con l'accusa di estorsione, del primo dei non eletti della lista M5S ad Agrigento, Fabrizio La Gaipa che ha raccolto 4.357 voti. "Adesso - prosegue Scoma - cosa faranno il livoroso Cancelleri e gli altri due amici di campagna denigratoria? Urleranno ancora che 'sono sotto attacco'? Si toglieranno i voti 'sporchi' e lasceranno il secondo seggio ad Agrigento, se risultasse che questi voti siano stati decisivi? Questo è l'ennesimo 'inciampo' dei grillini che farebbero bene a non essere sguaiati ad accusare il mondo e ad avere rispetto per gli avversari politici che non sono dei 'nemici' da fucilare, e ringrazino anche la magistratura agrigentina che non ha operato l'azione giudiziaria sotto elezioni per non strumentalizzare politicamente la campagna elettorale".

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