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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Nessuna richiesta indebita di denaro dall'avvocato Picone", difesa chiede assoluzione

Dopo la requisitoria del pm e le arringhe di parte civile ci sono state le conclusioni dei suoi legali. "Non ci sono state pressioni ai danni dei clienti"

“Non c’è stata alcuna minaccia o richiesta indebita di denaro né tantomeno l’avvocato Francesca Picone ha preteso un onorario spropositato. Ha agito in maniera corretta non solo sul piano penale ma anche professionale”: dopo due udienze dedicate alla requisitoria del pm Alessandra Russo (cinque anni di reclusione è la richiesta di pena per l’avvocato Picone, un anno e 4 mesi per la sorella) e le arringhe dei difensori di parte civile (gli avvocati Arnaldo Faro, Salvatore Pennica, Giuseppe Arnone, Gisella Spataro e Daniela Cipolla) oggi è toccato alla difesa. Fra la mattina e il pomeriggio hanno illustrato le loro conclusioni gli avvocati Angelo Farruggia e Annalisa Russello. 

L’avvocato Picone è accusata di un episodio di estorsione consumato e due tentativi, sempre ai danni di clienti. La sorella Concetta, consulente di un patronato, avrebbe fatto pressioni in uno dei tre episodi contestati per convincere un cliente a pagare la sorella. La professionista, in tre episodi, avrebbe preteso che i propri clienti pagassero una somma di denaro ulteriore oltre a quella che sarebbe stata liquidata dal tribunale nella causa per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento per i familiari disabili. “Ogni cifra – hanno replicato i difensori – è stata pagata senza alcuna pressione e sulla base di un accordo. Non c’è stata alcuna minaccia né è corretto dire che ha preteso un onorario spropositato. I compensi chiesti sono stati del tutto proporzionati e leciti”. 

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