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Cronaca

"Estorsione ai danni di clienti disabili", è slittata la requisitoria

Gli avvocati Angelo Farruggia, Annalisa Russello e Federico Siracusano hanno chiesto di fare entrare nel fascicolo i nuovi documenti e il giudice, come atto tecnico, ha revocato l’ordinanza che ammetteva all’abbreviato

La difesa produce nuovi atti, e in particolare una consulenza contabile secondo la quale gli onorari chiesti dall’avvocatessa non sarebbero stati eccessivi, nonchè altri documenti fra cui un atto che proverebbe un’indagine a carico di un sottufficiale che ha denunciato l’attuale imputata. Ieri mattina era prevista la requisitoria, invece il gup Alfonso Malato, visto che gli atti sono stati depositati in ritardo, ha concesso un termine per consentire alle parti di interloquire. Il processo è quello a carico dell’avvocato Francesca Picone e della sorella Concetta, consulente di un patronato, accusate di estorsione e tentata estorsione ai danni di due clienti dello studio legale.

Gli avvocati Angelo Farruggia, Annalisa Russello e Federico Siracusano, ieri mattina, hanno chiesto di fare entrare nel fascicolo i nuovi documenti e il giudice, come atto tecnico, ha revocato l’ordinanza che ammetteva all’abbreviato. Il 7 aprile si torna in aula e le parti (il pm Alessandra Russo e i difensori di parte civile Arnaldo Faro, Giuseppe Arnone e Salvatore Pennica) potranno pronunciarsi. Secondo l’accusa l’avvocato Picone, che in una circostanza avrebbe avuto il supporto della sorella Concetta, che lavora in un patronato come consulente fiscale, avrebbe costretto alcuni clienti che assisteva in una causa previdenziale per ottenere l’indennità di accompagnamento per figli o familiari disabili, a pagare una parcella ulteriore a quella stabilita dal tribunale. La difesa tenta di smentire questa circostanza producendo una consulenza contabile a firma dell’avvocato Girolamo Monteleone. In precedenza, prima che il processo venisse nuovamente istruito per precisare meglio le imputazioni, il pubblico ministero Alessandra Russo aveva chiesto la condanna a 5 anni di reclusione. 

Gli avvocati di parte civile, Daniela Principato e Giuseppe Arnone, ieri, in merito al rinvio dell'udienza al 7 aprile hanno parlato di "una importantissima nostra vittoria processuale".

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