"Estorsione ai dipendenti", l'inchiesta su Fabrizio La Gaipa si allarga?

L'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari Fabrizio La Gaipa - titolare di un albergo e primo dei non eletti, per il movimento Cinque Stelle, alle ultimissime elezioni regionali - si allarga? Fonti vicine agli ambienti giudiziari ne sono convinte. E potrebbe essere la conseguenza dell’affermazione degli accusatori di La Gaipa secondo i quali il sistema del "cavallo di ritorno" sarebbe stato sistematico. 

La Gaipa al Gip: "Nessuna estorsione, mi restituivano solo gli acconti"

C’è pure un altro episodio, tutto da decifrare, sul quale gli inquirenti stanno tentando di accendere i riflettori. Si tratta del ritrovamento di un accendino, incastrato nei tergicristalli dell’auto del cuoco, peraltro attivista “grillino”, ritenuto il principale accusatore di La Gaipa. Adesso gli investigatori vogliono capire se si è trattato di un episodio casuale o se, invece, può esserci un messaggio sinistro dietro la vicenda. 

La Gaipa, sabato mattina, aveva provato a difendersi dicendo al gip che ai dipendenti chiedeva la sola restituzione degli acconti e non aveva mai estorto un euro sugli stipendi. Dopo il parere contrario del pm Carlo Cinque, che sta conducendo l'inchiesta, ieri mattina è stata depositata l'ordinanza con cui il Gip, Stefano Zammuto, rigetta la richiesta dei legali di revoca della misura.

"Esigenze cautelari immutate", La Gaipa resta ai domiciliari 

Mentre la Procura prosegue la sua attività investigativa su presunti fatti nuovi, per la difesa, teoricamente, si apre un doppio binario. Da una parte gli avvocati Diego Galluzzo e Calogero Petix potranno chiedere di rivedere il provvedimento di custodia cautelare sia sotto il profilo della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza che delle esigenze cautelari. Dall’altro, con un procedimento separato ma da incardinare sempre al tribunale del riesame, potranno presentare appello contro la decisione del gip di non revocare la misura.