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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Mascherine e alt all'ingresso, primo giorno di divieti al tribunale: restano fuori pure gli avvocati

Scatta il piano di emergenza anche al palazzo di giustizia di via Mazzini: regole rigide ma nessuno polemizza

“Deve fare una notifica all’Unep? Mi dispiace ma se non è urgente non può entrare”. Anche al tribunale di Agrigento scatta il piano di emergenza legato al Coronavirus: fino a venerdì il protocollo prevedeva solo lo svolgimento di gran parte delle udienze senza il pubblico e un invito ad evitare il più possibile l’accesso nel palazzo.

Da questa mattina, in linea con il nuovo provvedimento del governo, sono scattate disposizioni severissime: un solo varco di accesso anziché due. Le udienze, come prevede il provvedimento del premier Giuseppe Conte, da oggi e fino al 22 marzo, sono state rinviate d'ufficio: ad avvisare via pec le parti ci hanno pensato direttamente le cancellerie. “L'accesso del pubblico agli uffici giudiziari di Agrigento – avvisa un cancello posto all’ingresso del palazzo di giustizia - verrà garantito solo alle persone che devono svolgere attività indifferibili e urgenti, l’orario di apertura al pubblico degli uffici giudiziari viene ridotto da 5 ore a 2 ore”. L’apertura verrà assicurata dalle 9 alle 11”.

Nell’unico varco allestito per filtrare gli ingressi si forma la fila ma ognuno ha l’accortezza di attendere il proprio turno a distanza di sicurezza. Anche qualche utente si presenta con la mascherina di cui gli addetti alla vigilanza sono dotati e allo stesso modo indossano i guanti. Ci sono utenti che vengono respinti perché devono chiedere il rilascio di alcuni atti di un procedimento in Procura ma non hanno contattato alcun numero telefonico come previsto ma anche avvocati che genericamente hanno comunicato di dovere andare nelle cancellerie o eseguire una notifica che non è in scadenza. L’addetto alla vigilanza spiega che “non è possibile, sono state impartire direttive molto precise e severe”.

Qualcuno si è presentato per parlare con un magistrato in servizio precisando di avere appuntamento. “Per favore faccia chiamare al centralino e ci avvisano – replica l’addetto alla vigilanza -, perché non la possiamo fare passare”. Insomma restano fuori avvocati, consulenti e semplici utenti ma ognuno capisce l’emergenza e nessuno fa polemica. Alle 11, viene chiuso l’unico varco di accesso. Cronaca di un’ermergenza che è solo all’inizio.

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