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Cronaca

"Si appropriò dei risparmi dei clienti", si sblocca processo a direttore Poste

A distanza di un anno dal rinvio a giudizio, si ripartirà davanti a un'altra sezione penale

L’8 aprile davanti a un collegio della seconda sezione penale: a distanza di poco meno di un anno e mezzo dal rinvio a giudizio, si sblocca il processo a carico dell’ex direttore dell'ufficio postale di Castrofilippo, Vincenzo Di Rosa, 56 anni, accusato di avere sottratto circa 223 mila euro ai clienti.

Il presidente della prima sezione penale Alfonso Malato ha già trattato il procedimento in qualità di gup e non è compatibile; lo stato di gravidanza di due giudici dell’ufficio, inoltre, rende complicata l’individuazione di tre magistrati che possano celebrare il processo, che si preannuncia lungo e complesso. La soluzione, allora, sarà quella di indirizzare il fascicolo alla seconda sezione, presieduta da Wilma Angela Mazzara. Il dibattimento, quindi, potrebbe essere aperto l’8 aprile. Di Rosa, in passato semplice postino e poi promosso direttore dell’ufficio di Castrofilippo, sarà processato per svariate ipotesi di peculato e truffa. Innanzitutto, secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Alessandra Russo, si sarebbe appropriato di circa 51 mila euro di proprietà dell’ufficio – da qui scaturisce l’accusa di peculato – prelevandoli indebitamente dall’Atm e dalla cassa. Contestate, inoltre, svariate ipotesi di truffa ai danni di clienti. Nel marzo di due anni fa, ad esempio, avrebbe chiesto a un anziano la consegna del libretto col pretesto di calcolare gli interessi: in realtà, sostiene l’accusa, ne avrebbe approfittato per prelevare 50 mila euro e incassare la polizza vita collegata al titolo finanziario a insaputa del titolare. 

Il trucco, con alcune varianti, sarebbe riuscito più volte.

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