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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Le dichiarazioni shock di Tuzzolino: "Ad Agrigento festini e cocaina per le campagne elettorali"

Giuseppe Tuzzolino (architetto 35enne, genero dell'architetto Calogero Baldo, ex assessore al Comune di Agrigento nell'Amministrazione Sodano) parla a ruota libera di mafia, di festini a base di prostitute e cocaina, di appalti truccati al Comune di Agrigento e di killer pronti ad uccidere. Racconta anche di una tangente per Peppe Arnone

Diversi interrogatori, tutti avvenuti davanti ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo e a quelli della Procura della Repubblica di Agrigento, in cui Giuseppe Tuzzolino (architetto 35enne, genero dell'architetto Calogero Baldo, ex assessore al Comune di Agrigento nell'Amministrazione Sodano) parla a ruota libera di mafia, di massoneria, di festini a base di prostitute e cocaina, di appalti truccati e studiati a tavolino al Comune di Agrigento, di killer ingaggiati per uccidere e di tangenti pagate per comprare silenzi e false testimonianze.

Un fiume in piena con nomi, racconti e descrizioni, rivelato oggi in una edizione straordinaria del settimanale "Grandangolo" diretto da Franco Castaldo, in cui vengono riportate le dichiarazioni del genero dell'ex assessore. Tuzzolino venne arrestato il 2 giugno del 2013 per "gravissimi reati commessi all'interno dell'ufficio tecnico del Comune di Palma di Montechiaro". Poi il patteggiamento, la scarcerazione e l'inizio della collaborazione con la magistratura, in cui Tuzzolino (le cui dichiarazioni al momento non hanno avuto un concreto vaglio dagli inquirenti) racconta uno spaccato oscuro della realtà agrigentina. Anche se le dichiarazioni pubblicate oggi da Grandangolo sembrerebbero comunque essere soltanto una minima parte di quello che Tuzzolino ha raccontato ai magistrati. Ecco qualche stralcio. 

LE "INTIMIDAZIONI URBANISTICHE"
Tuzzolino: Su Favara Ovest.. lo conosco tutto perché appunto Baldo lo ha vissuto in prima persona e..
Pm: Era il progettista?
Tuzzolino: Lui era il progettista, era anche… quando fu lui il progettista fu anche.. lui era assessore ai Lavori 
pubblici con Calogero Sodano e fu un appalto del tutto studiato, sia per le intimidazioni urbanistiche che vennero fatte.. 
Pm: Le? 
Tuzzolino: Le intimidazioni urbanistiche, così li chiamavano loro a chi dovesse presentarsi in quel bando. Il bando fu perfettamente.. 
PM: Non ho capito la parola "intimidazioni".. 
Tuzzolino: Urbanistiche si. In sostanza loro usavano questo tipo di termine. Vuoi dire che praticamente nella progettazione, nella gara di appalto bisognava mettere dei requisiti quindi e far capire che Agrigento fosse molto dura nel gestire questi tipi di.. per esempio il Parf o il Piano di recupero o anche il Piano di urbanizzazione erano cosi complessi, quindi che bisognava mettere delle leggo o dei requisiti fondamentali che potessero avere solo loro. Ha cpaito? Quindi erano una sorta di intimidazione urbanistica, così chiamata. 
PM: Ah, ho capito.. nella costruzione, nell'elaborazione del bando si inserivano dati e requisiti tali .. 
Tuzzolino: Tali che potessero avere solo quel...da favorire certe imprese e non altre. .. scoraggiare o 
rendere non competitivi.. non possibile competitivamente la partecipazione di altre. 
PM: Di altre. Perfetto. In termini sintetici venivano chiamati intimidazioni urbanistiche. Intimidazioni 
urbanistiche, si. Che diciamo non è corretto.. 
Tuzzolino: Non e corretto, però fu coniato questo termine per quell'epoca dallo stesso Calogero 
Sodano si, perfettamente. 

I SOLDI AD ARNONE, IL VIAGGIO IN SLOVENIA E LA RICHIESTA A DI GATI DI UCCIDERE L'AMBIENTALISTA.
Tuzzolino parla anche di Giuseppe Arnone, ex consigliere comunale di Agrigento e ambientalista di Legambiente. Secondo il collaboratore di giustizia, Calogero Baldo (al fine di far calmare le acque intorno ai lavori dell'appalto "Favara ovest") avrebbe pagato 100 milioni di lire all'ambientalista.
Tuzzolino: Baldo.. era totalmente disperato
Pm: Che rischiava la condanna?
Tuzzolino: Rischiava la condanna, sì. Non solo ciò, ma Arnone in quel momento faceva una campagna, un terrorismo psicologico proprio a fare Giuseppe Arnoneesaurire Baldo al punto che Baldo si rivolge a Di Gati per farlo ammazzare, ma il Di Gati rifiuta, offrendogli  mi pare 100 milioni di lire, gliene porta 10 milioni all'incontro che ebbero a Racalmuto per farlo ammazzare, solo però Di Gati si piglia i 10 milioni, se ne vanno a Montedoro a la casa farsi comprare televisione e cose varie per farsi arricchire e poi alla fine.. gli dice che non lo possono ammazzare, perché è un personaggio di rilievo e perché era forse amico pure del Montalbano, an altro personaggio mafioso che non so però chi è e chi non..
Pm: Questo è quello che Di Gati avrebbe detto a Baldo e che poi lei ha saputo da Baldo.
Tuzzolino: Sì, da Baldo.
Pm: Ma non ho capito. Poi dice si è messo d'accordo con Arnone. 
Tuzzolino: Sì, dopo alcuni.. dopo un po’ di periodo, dopo praticamente un po’ di anni ebbero un incontro in un casinò praticamente in Slovenia, tramite il fratello Totò Arnone. 
Pm: Ma il processo era finito?
Tuzzolino: No, ancora no. Tramite Totò Arnone hanno un incontro e se ne vanno in Slovenia, Calogero Baldo, Giuseppe Arnone e Salvatore Arnone, il fratello. Lì vanno a giocare al casinò..
Pm: Giuseppe Arnone l’ambientalista?
Tuzzolino: L’ambientalista. 
Pm: Il politico che aveva fatto la denuncia..
Tuzzolino: L’avvocato Arnone.. aveva fatto la denuncia.. Hanno un incontro con il fratello, se ne vanno in Slovenia in un casinò con Calogero Baldo e Totò Arnone, il fratello. Si incontrano praticamente lì al casinò, per quello che so io, quello che mi racconta Baldo.. fin lì, dicono Giuseppe Arnone.. perché poi lui ne parlava con la moglie e quindi ne parlava a pranzo con tutti noi, diceva che Giuseppe Arnone non ce l’aveva con lui, assolutamente, però lui si trovava in mezzo a sto procedimento, lui comunque (inc.), quindi gli dispiaceva, però le cose lui.. a Sodano per quello che era proprio a Favara ovest ormai dice io lo devo fottere. Quindi Baldo trovò un accordo economico, disse così quel giorno, che si aggirava sui 100 milioni di lire quasi da pagare.. sì, da pagare ad Arnone, così praticamente.. e a giorni si sarebbe fatto sentire Arnone stesso, era proprio il periodo sotto Natale, mi ricordo bene era sotto Natale, si incontrarono allo studio, Arnone viene con il fratello, con Salvatore, gli porta addirittura delle cassate siciliane, ecco perché mi ricordo, Baldo lì gli consegna 40 milioni in assegni intestati a lui come presidente di Lega Ambiente e 60 milioni tutti in contanti e da quel momento in poi tra loro fu pace fatta e Baldo dopo un po’ di mesi viene assolto a Palermo.

I FESTINI E LE CAMPAGNE ELETTORALI
Tuzzolino: Calò Baldo finanziava sempre Sodano con la campagna per senatore, sia lui che con Iacolino 15 mila, 20 mila euro per ogni sponsor diciamo, più volte nell’arco della campagna elettorale, sia lui che l’impresa Iacolino, Cimino..
Pm: E nelle campagne elettorali di Sodano le risulta.. Quella per sindaco? Per l’amministrazione..
Tuzzolino: No, non lo so.
Pm: No, quella successiva?
Tuzzolino: Successiva sì, Calò Baldo è sempre… è uno dei finanziatori presenti, ma con.. ma anche con assegni bancari, non solo con..
Pm: Quindi in modo manifesto diciamo?
Tuzzolino: In modo molto manifesto sì, poi in tutte le feste in cui c’erano .. in tutte le feste in cui c’era anche presente l’onorevole Lo Giudice di Canicattì.
Pm: Mangialasagne?
Tuzzolino: Mangialasagne, sì chiamavano prostitute, si chiamavano .. c’era.. l’avvocato Camilleri portava la cocaina a casa di Baldo, quindi vi erano dei veri e propri festini ad uso ad hoc della politica, per esempio come quella per il cinquantesimo anno di Calogero Baldo, fu festeggiato a casa sua dove c’erano tutti i politici, tutti… Calogero Sodano, i suoi amici, da Roma, Mangialasagne e tutti chisti, in sostanza erano dei bordelli. Sostanzialmente per quello che le posso dire io che paradossalmente, paradossalmente, però è così, Arnone.. l’avvocato Arnone, Giuseppe Arnone nel libro che lui pubblica, Pinocchio, lì racconta il vero, così almento Baldo dice effettivamente, perché è così, è vero solo che però chiude gli accordi. 

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