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Cronaca Porto Empedocle

Decreto Salvini, Ida Carmina: "I migranti vanno accolti dove non c'è disagio sociale"

Il sindaco: "Non è una questione di razzismo, ma di fame. E’ di questo che lo Stato deve prendere coscienza. Perché se vengono distribuiti in zone in difficoltà anche la sicurezza e l’ordine pubblico è a rischio, oltre al fatto che non potrà mai veramente esserci una vera e propria inclusione sociale”

“Obiettivamente questo decreto fa chiarezza su tanti aspetti, tenendo ad evidenziare delle distinzioni concrete. Prima era un magma indistinto che garantiva gli affari di alcuni, consentendo l’inserimento dei migranti in strutture lager sovraffollate e mercificando la carne umana. Prima era dunque un sì all’accoglienza indiscriminata, adesso – fermo restando che chi è in pericolo in mare va salvato – i casi potranno essere analizzati e affrontati singolarmente, si farà quindi un distinguo preciso e netto rispetto a tante situazioni”. Lo ha detto il sindaco di Porto Empedocle, Ida Carmina, che è del movimento Cinque Stelle. Sindaco di una terra di “frontiera” dove giungono i migranti trasferiti dall’hotspot di Lampedusa e dove si sono registrati anche sbarchi “fantasma”.

Immigrazione e sicurezza, ecco cosa prevede il "decreto Salvini"

In merito al "decreto Salvini", Ida Carmina commenta: “E’ solo una bozza e quindi il giudizio potrebbe anche essere affrettato. Prima era un’accoglienza di massa che ha visto il proliferare di tante cooperative, adesso si andrà analizzare i casi. Mi piace la possibilità dei permessi speciali, consentiti in situazioni umanitarie e in casi in cui il migrante si è distinto per il valore civile. Credo che potrà migliorare anche l’accettazione dei migranti da parte della collettività. Il vero problema però è quello della distribuzione territoriale dei migranti. Così come l’Italia bussa alle porte dell’Europa visto che il fenomeno epocale non può essere sostenuto soltanto dalla nostra penisola, è fondamentale che venga capito anche che devono essere rispettati i criteri di riparto indicati dall’Anci. E’ vero che i migranti approdati, quest’anno, sono diminuiti, ma è un peso che non può essere sostenuto soltanto dai Comuni di frontiera”.

 “Non possono essere collocati nei paesi dove c’è maggiore disoccupazione e disagio sociale. Ad esempio, Porto Empedocle è un Comune in dissesto finanziario e fa fatica ad aiutare i propri residenti: come la mamma che non ha i soldi per pagare l’abbonamento per mandare a scuola la figlia o come il detenuto che, dopo aver scontato la pena, non ha una casa dove alloggiare - ha spiegato l'amministratore - . Il nodo resta anche questo: i migranti vanno sistemati laddove si possono trovare meglio, dove non c’è disagio sociale. Non è una questione di razzismo, ma di fame. E’ di questo che lo Stato deve prendere coscienza. Perché se i migranti vengono distribuiti in zone di disagio sociale anche la sicurezza e l’ordine pubblico è a rischio, oltre al fatto che non potrà mai veramente esserci una vera e propria inclusione sociale”.

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