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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Racalmuto

"E' socialmente pericoloso", i Pm della Dda chiede la sorveglianza speciale

Il collegio di giudici presieduto da Luisa Turco, nel procedimento in contraddittorio che si aprirà a partire dal 19 aprile, dovrà anche decidere se applicargli le restrizioni previste

Non solo i sigilli al suo patrimonio ma anche una richiesta di sorveglianza speciale: secondo il pm della Dda Alessia Sinatra e il procuratore aggiunto Paolo Guido, l’imprenditore racalmutese Calogero Romano sarebbe “socialmente pericoloso”. Per questo è indispensabile, sostengono i magistrati, applicargli la misura di prevenzione personale.

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Il collegio di giudici presieduto da Luisa Turco, nel procedimento in contraddittorio che si aprirà a partire dal 19 aprile, dovrà anche decidere se applicargli le restrizioni previste per le persone ritenute, in base alle frequentazioni o alla condotta di vita, socialmente pericolose. Fra le prescrizioni imposte c’è l’obbligo di dimora nel proprio comune di residenza, il divieto di uscire da casa negli orari serali e quello di frequentare pregiudicati.

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L’imprenditore racalmutese ha nominato come difensori, per il procedimento di prevenzione nel quale sarà discussa anche la richiesta di applicazione della sorveglianza speciale, gli avvocati Salvatore Pennica e Antonino Caleca. La misura di prevenzione personale, che prevede anche il versamento di una cauzione, può essere imposta per una durata massima di cinque anni. La decisione sarà presa al termine del procedimento, contestualmente a quella sulla confisca.

I beni, provvisoriamente assegnati all’amministrazione giudiziaria, se i giudici riterranno che sono stati acquisiti illegittimamente, grazie alla connivenza di Romano con gli ambienti mafiosi, saranno confiscati. In sostanza scatterà l’acquisizione definitiva da parte dello Stato che, comunque, diventerebbe operativa solo dopo l’eventuale conferma della Corte di appello e della Cassazione. Nel frattempo le attività poste sotto sequestro – o almeno quelle operative perché non tutte lo sono sul piano imprenditoriale – continueranno ad andare avanti. 

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