Il crollo del viadotto Morandi, gli agrigentini "ritrovano" il colonnello Sciuto
L'ex comandante provinciale dell'Arma è stato ad Agrigento dal novembre del 2011 al settembre del 2014
Sembra essere doppio il filo che lega Agrigento con Genova. Non soltanto lo stesso nome del viadotto: "Morandi", progettato dallo stesso ingegnere Riccardo Morandi, grosso modo nello stesso periodo. Oltre ad una vittima agrigentina - di Grotte, per la precisione, - fra le 39 persone che hanno perso la vita dopo il tragico crollo del cavalcavia, gli agrigentini - negli ultimi giorni - hanno anche rivisto in televisione o sul web, fra gli investigatori e soccorritori, una faccia a loro già conosciuta.
Il crollo del viadotto Morandi: quelle analogie fra Agrigento e Genova
Nella sequestrata area del crollo c'è stato e c'è il colonnello Riccardo Sciuto, comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri di Agrigento a partire dal novembre del 2011 e fino al 18 settembre del 2014. "Abbiamo dei compiti di sicurezza, vigilanza, ordine pubblico e anti sciacallaggio" - ha spiegato il colonnello Sciuto, in merito alla tragedia di Genova, - .
Tra le vittime del crollo c'è anche un agrigentino: è Vincenzo Licata
Un altro fatto che sembra legare - forse visceralmente Agrigento con Genova - . E chissà se il colonnello Riccardo Sciuto, in questi giorni, in queste ore, ha ripensato - anche solo per un attimo - al viadotto "Morandi" di Agrigento che, all'epoca della sua presenza nella città dei Templi, era ancora aperto.