"La frana del viale con 60 sfollati", ex assessore parte civile contro Zambuto
Il farmacista Paolo Minacori, costretto a chiudere l'attività dopo il crollo del costone, si costituisce in giudizio nei confronti dell'ex primo cittadino che lo aveva nominato nella giunta. Altri condomini e commercianti fanno la stessa scelta. Cinque gli imputati
L’avvocato Salvatore Pennica - uno dei più noti penalisti agrigentini -, la moglie, il farmacista Paolo Minacori, il gioielliere D’Angelo, il condominio Crea e alcuni condomini saranno parte civile: è iniziata l’udienza preliminare e alcuni sfollati della palazzina del viale della Vittoria hanno chiesto di costituirsi in giudizio contro l’ex sindaco Marco Zambuto, il dirigente dell’ufficio tecnico comunale, Giuseppe Principato, e i tre proprietari dei terreni le cui condizioni fatiscenti avrebbero provocato il crollo del costone del viale della Vittoria. Si tratta di Maria Isabella Sollano, 75 anni, e dei figli Valentina e Oreste Carmina, 49 e 46 anni, proprietari di alcuni terreni prospicienti al costone.
Gli avvocati Alfonso Neri, Giuliana Vullo, Anna Americo, Andrea Gemma e Salvatore Maurizio Buggea hanno chiesto di costituirsi in giudizio (Minacori, peraltro, è ex assessore della giunta Zambuto mentre Pennica fu suo candidato a sindaco rivale) ma i difensori degli imputati, gli avvocati Antonino Gaziano, Nicola Grillo e Rosa Salvago, hanno chiesto un termine per esaminare le richieste. Peraltro una istanza di costituzione deve essere ancora formalizzata. Si torna in aula il 5 giugno. L’udienza preliminare è in corso davanti al giudice Alfonso Malato.
L’accusa a carico dei cinque imputati è di disastro colposo. Zambuto e Principato, secondo il pm Andrea Maggioni che ne ha chiesto il rinvio a giudizio, sapevano “già due anni prima del crollo della grave situazione di pericolo”, tanto che avevano messo per iscritto anche un’ordinanza di messa in sicurezza ma senza preoccuparsi che venisse rispettata.