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Cronaca

"Crack dei supermercati", tre commercialisti indagati fanno scena muta

I professionisti sono stati citati dalla difesa ma si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

Tre commercialisti indagati nel troncone parallelo dell’inchiesta, chiusa nei mesi scorsi dalla Procura con l’avviso di conclusione delle indagini, vengono citati dalla difesa dell’imprenditore Giuseppe Burgio, l’ex “re dei supermercati” accusato di bancarotta fraudolenta e detenuto dall’ottobre del 2016 (prima in carcere, da alcune settimane ai domiciliari), ma si avvalgono della facoltà di non rispondere.

È ripreso ieri, con una lunga udienza fra la mattina e il pomeriggio, il processo in corso davanti al collegio di giudici della seconda sezione presieduta da Luisa Turco in cui il cinquantaquattrenne imprenditore originario di Porto Empedocle deve rispondere di avere sottratto beni per 50 milioni di euro alle imprese del gruppo. Esaurita la lista dei testimoni dei pubblici ministeri Simona Faga e Alessandra Russo, ieri sono stati ascoltati alcuni professionisti che hanno avuto rapporti di varia natura con le aziende del gruppo Burgio che operavano nel settore della distribuzione alimentare.

Tre di loro, però, hanno avuto la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere perché indagati in un procedimento connesso. Si tratta dei commercialisti Salvatore Rizzo, Costantino Verbari e Ciro Sansone. La Procura ha inserito i loro nomi nella lista dei trentadue indagati (fra i quali lo stesso Giuseppe Burgio) perché non avrebbero impedito le condotte di distrazione da parte di Burgio oppure perché le avrebbero eseguite personalmente nelle loro qualità di componenti del collegio sindacale o amministratori delle imprese. 

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