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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Crack da 50 milioni, Burgio lascia l'aula di udienza per protesta

L'ex "re dei supermercati" non ottiene di rendere dichiarazioni spontanee e torna in carcere rinunciando a seguire il processo

Chiede di rendere spontanee dichiarazioni per replicare “nell’immediatezza” all’avvocato Daniela Natale, curatore fallimentare dell’azienda Gsb, che lo accusava di avere fatto sparire libri contabili e registri Iva. Il presidente del collegio, Luisa Turco, gli fa presente che “è un diritto dell’imputato rendere dichiarazioni spontanee ma non possono intralciare l’istruzione, di conseguenza non saranno ammesse in questa udienza”.

L’ex “re dei supermercati” – l’imprenditore cinquantatreenne Giuseppe Burgio – in aperta polemica chiede agli agenti di lasciare l’aula e tornare in carcere, dove si trova detenuto da un anno con l’accusa di avere provocato una bancarotta fraudolenta da cinquanta milioni di euro. Il presidente, sentendo borbottare l’imputato, gli ribadisce che “le potrà rendere in un secondo momento, senza intralciare l’istruzione” e aggiunge che “è indispensabile procedere con l’audizione dei testimoni”. 

Burgio, però, quando ha la conferma di non potere parlare conferma la sua rinuncia a proseguire all’udienza e torna in carcere. Il processo, peraltro, è di fatto stato azzerato perché il difensore di Burgio, l’avvocato Carmelita Danile, non ha dato il consenso a utilizzare gli atti acquisiti in precedenza prima che il giudice Maria Teresa Moretti venisse sostituita dal collega Giuseppe Miceli per motivi di salute e perché prossima al trasferimento al tribunale di Palermo.

La conseguenza è che sono stati riascoltati due testi della lista dei pubblici ministeri Alessandra Russo e Simona Faga che erano stati già sentiti in precedenza. Si torna in aula il 6 novembre.

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