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Giovedì, 25 Aprile 2024

Il Covid 19 ha cambiato anche la ristorazione, parla un imprenditore: "Tavoli a distanza, meno clienti e profitti in calo"

Ai microfoni di AgrigentoNotizie, Alfonso Lattuca, titolare di un rinomato ristorante della città. Le possibili soluzioni per affrontare la crisi ma anche un fatturato giornaliero che sicuramente cambierà il mondo del food

I ristoranti agrigentini sono chiusi. Il lockdown imposto per l’emergenza sanitaria dovuta dal Covid 19, colpisce pesantemente il mondo del food e beverage. Necessario, fondamentale, tenere in vita uno dei settori che negli anni è diventato la spina dorsale dell’economia italiana, ovvero la ristorazione. A girare attorno al mondo del food anche e soprattutto il turismo, la filera agricola e tanto altro.

Al vaglio delle istituzioni, ci sono diverse ipotesi sui modi e i tempi di riapertura, ma ad oggi, non c’è ancora niente di ufficiale. L’unica certezza, condivisa anche dagli stessi ristoratori, è quella data da una riapertura con "restrizioni". Misure dovute per evitare il contagio da Coronavirus. 

“La ristorazione dopo il Covid 19 – dice Alfonso Lattuca titolare di un rinomato ristorante agrigentino - cambierà molto,  sarà una riapertura nuova". La novità, in primis, sarà quella della distribuzione dei coperti, che in virtù del mantenimento delle distanze di sicurezza tra le persone, comporteranno una drastica riduzione dei posti".

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“Faccio un esempio – dice Alfonso Lattuca ad AgrigentoNotizie – se avevamo cento posti, saranno ridotti a quaranta o addirittura a  trentacinque. Meno clienti, purtroppo, significa anche meno personale – ha aggiunto rammaricato il ristoratore – le spese ci sono sempre e non è semplice sostenerle.  La ristorazione è uno dei settori più colpiti, lavoravamo anche con i turisti ma per questa estate, non vedremo turismo e secondo me, fino a quando non si avrà  un vaccino, non sarà semplice uscire da questa situazione e sarà difficile tornare alla normalità”.

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L'imprenditore ai microfoni di AgrigentoNotizie,  parla anche dell’assenza di un piano concreto di aiuti economici. 
“Non è detto che si riapre e si inizia subito a lavorare, mantenere una struttura aperta, tenendo conto delle spese che comunque si  devono affrontare, non è facile.  Attualmente non ci sono aiuti dal governo e non è una situazione semplice”.

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