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Cronaca

Girgenti Acque: "Contatori idrici, vi spieghiamo cosa cambia"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

Egr. Sig. Presidente
Assemblea Territoriale Idrica AG9
atiag9@pec.it  

Ill.mi Sigg. Sindaci dei 
Comuni dell’ATI AG9

p.c.     S.E. Sig. Prefetto di Agrigento
protocollo.prefag@pec.interno.it

Oggetto:    Attività di normalizzazione delle utenze nei comuni gestiti, con trasformazione da forfait a misura e installazione obbligatoria dei contatori idrometrici. 

Egregio Presidente, Signori Sindaci, 
nell’ambito delle attività obbligatorie connesse alla gestione del Servizio Idrico Integrato, è preminente ed urgente – per i motivi meglio illustrati in appresso – la cosiddetta normalizzazione delle utenze trasferite dai precedenti gestori prive di contatore, finalizzata alla trasformazione delle stesse dal regime forfetario, ormai non più praticabile ai sensi legge, in un regime a misura, con la conseguente installazione obbligatoria del misuratore idrometrico. 
Come è a tutti noto, l’installazione dei contatori idrometrici è un obbligo che la normativa nazionale impone da oltre un ventennio e che viene richiamato dagli atti e dalle disposizioni regolamentari dell’Ambito Territoriale Idrico della provincia di Agrigento:
-    art. 8.2.8 del D.P.C.M. del 04/03/1996;
-    art. 2.2.1 Allegato “A” al D.M. Lavori Pubblici 08/01/1997 n° 99; 
-    art. 146 c. 1 lettera f) del D. Lgs. n. 152/2006;
-    Regolamento di Utenza dell’Ambito Idrico della Provincia di Agrigento, approvato con Deliberazione n° 4 del 30/11/2011 dell’Assemblea dei Rappresentati dell’ATO AG9 e ss.mm.ii..
Il Piano d’Ambito ed i successivi Piani degli Interventi stabiliti dall’Ente di Governo d’Ambito –  prima A.T.O. oggi A.T.I. – hanno previsto l’installazione dei contatori per tutto il parco utenze, da realizzare a cura e con fondi propri del Gestore.
Il sistema a misura è uno strumento fondamentale per la salvaguardia della risorsa idrica e dell’ambiente, costituisce il massimo deterrente contro gli sprechi, inducendo l’utente a un consumo responsabile e, complessivamente, consente una gestione più efficiente del servizio, con un quantitativo inferiore di acqua.   
In un contesto ove esistono utenze a forfait insieme ad utenze a misura, una grave conseguenza è quella della disparità di trattamento fra utenti a misura (con la tariffa d’ambito) e utenti a forfait (con la previgente tariffa del Comune), con una inaccettabile sperequazione fra utenti di comuni diversi e fra utenti dello stesso comune. Ovviamente, la fatturazione a forfait è estremamente penalizzante per le utenze a basso o bassissimo consumo e, di contro, avvantaggia in maniera del tutto inaccettabile le utenze ad alto e altissimo consumo. Un ulteriore elemento di grave disparità fra utenti dello stesso ambito territoriale è rappresentato dalla circostanza che le tariffe a forfait applicate per le utenze prive di contatore sono molto diverse da comune a comune (ad esempio a Raffadali è circa la metà di Favara), in ossequio alla deliberazione del C.d.A. dell’ATO AG9 del 28/11/2012 che ha previsto l’applicazione delle tariffe previgenti fino alla normalizzazione delle utenze. 
Nel corso degli anni e per i motivi in appresso descritti, il piano degli interventi relativo all’installazione dei contatori subisce forti rallentamenti, che si ripercuotono certamente e immediatamente sull’utenza gestita, in termini di equità e qualità del servizio e – non secondariamente – sulla stessa Girgenti Acque S.p.A. che non può, a pieno, espletare e rendicontare gli investimenti previsti, sia sul piano qualitativo, sia quantitativo. 
L’impianto normativo e regolamentare sopra appena accennato non lascia alcuno spazio alla volontarietà, all’arbitrarietà, o all’opinione del Gestore, e neppure dell’Utente o alle Amministrazioni Comunali: il servizio idrico, per qualsivoglia tipo di utenza, può essere erogato solo mediante il misuratore idrometrico. 
Il vigente Regolamento di Utenza del Servizio Idrico Integrato, all’art. 2.4.3., disciplina –  quale “naturale obbligo” del Gestore – la trasformazione delle residue utenze forfetarie in utenze a misura, mediante l’installazione del contatore idrometrico. 
Ai sensi dell’art. 2.6.1 del Regolamento di Utenza vigente è altresì necessario che l’Utente sottoscriva il contratto di somministrazione del servizio idrico integrato, nonché la dichiarazione di consenso al trattamento dei dati personali e, in ossequio alla legge 30.12.2004 n. 311, la comunicazione dei dati catastali dell’immobile servito.
L’indiscriminato impedimento all’installazione dei contatori non consente a Girgenti Acque di garantire la uniformità di azione nell’adempimento dei succitati obblighi di legge, nel senso che nella medesima arteria stradale ci saranno utenze trasformate e utenze non trasformate, per esclusiva volontà e responsabilità di chi impedisce le necessarie lavorazioni. Con tutto ciò che, intuitivamente, ne consegue – e ancora ne conseguirà – in termini di proteste, del tutto plausibili, dei cittadini-utenti rispettosi dell’obbligo di legge nei confronti degli adempimenti e delle attività posti in essere dal Gestore e che, proprio per tale atteggiamento corretto, finirebbero per essere penalizzati in termini di tariffa (in particolare in taluni comuni come Raffadali), dal momento che la tariffazione a misura ha inizio in pari data rispetto alla installazione del misuratore idrometrico.  
Vi è un ulteriore complesso di norme, di livello nazionale e quindi sovraordinato, costituito dalle Deliberazioni dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI), che impongono una serie di adempimenti in favore dell’utenza, in termini di correttezza della fatturazione, trasparenza della bolletta, servizio di misura, qualità contrattuale del servizio, e altre ancora. A solo titolo esemplificativo, citiamo le Deliberazioni AEEGSI:
-    586/2012/R/IDR (PRIMA DIRETTIVA PER LA TRASPARENZA DEI DOCUMENTI DI FATTURAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO);
-    655/2015/R/IDR (REGOLAZIONE DELLA QUALITÀ CONTRATTUALE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO OVVERO DI CIASCUNO DEI SINGOLI SERVIZI CHE LO COMPONGONO (RQSII));
-    218/2016/R/IDR (REGOLAZIONE DEL SERVIZIO DI MISURA NELL’AMBITO DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO A LIVELLO NAZIONALE (TIMSII));
-    86/2013/R/IDR ( DISCIPLINA DEL DEPOSITO CAUZIONALE PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO).
In assenza di misuratore, comprensibilmente e suo malgrado, il Gestore non è nelle condizioni di adottare tutte le previste misure di trasparenza ed efficienza nei confronti dell’utenza, con tutto ciò che ne consegue anche in termini di evidente “inadempimento”. 
Come già rappresentato nelle opportune sedi, il nostro personale operativo evidenzia – in un crescente numero di casi – il rifiuto dell’utente a consentire l’accesso al proprio punto di consegna dell’acqua, impedendo fisicamente di procedere all’installazione del misuratore. Vi è pure il ricorrente rifiuto, divenuto quasi la “regola”, rispetto alla sottoscrizione obbligatoria del contratto di somministrazione del servizio idrico.  
La campagna informativa attuata da Girgenti Acque S.p.A., negli ultimi tre anni, ha oggettive caratteristiche che la rendono di gran lunga esuberante rispetto alla mera ottemperanza agli obblighi di legge: comunicazioni sulle bollette, note stampa, pubblicazione sul proprio sito internet, affissioni murali, nonché avvisi “personalizzati”, distribuzione di brochure. L’intera utenza interessata è stata efficacemente raggiunta dal messaggio secondo cui ricorre l’obbligo di installazione del contatore idrometrico. E ciò per i richiamati, imprescindibili, dispositivi di legge che non consentono di mantenere oltre l’attuale tipologia tariffaria a “forfait”. 
Ciononostante, in un elevato numero di casi, vi è l’immotivato rifiuto dell’utente all’esecuzione della predetta attività, con relativo “impedimento fisico” all’esecuzione delle lavorazioni necessarie. In tali casi, il nostro personale – anche al fine di non compromettere la sicurezza personale e turbare l’ordine pubblico – ha la disposizione di servizio, spesso concordata con le varie autorità di polizia locale, di allontanarsi dal sito previa annotazione di detta evenienza sul verbale di attività.
Alla campagna di informazione istituzionale, cui Girgenti Acque S.p.A. adempie al meglio delle proprie capacità, fa da contraltare il complesso di informazioni fuorvianti che – provenendo da fonti qualificate e talvolta istituzionali – rischiano di ingenerare notevole disorientamento nell’utenza. 
Vi è pure, quale ovvia conseguenza di tale “campagna anti-contatore”, una problematica relativa ai costi parametrici del programma di investimenti, che finiscono per aumentare proporzionalmente al numero e alla ricorrenza dei predetti “interventi a vuoto” per esclusiva  causa dell’utente. A tal proposito ci teniamo a sottolineare che il vigente Regolamento d’Utenza consentirebbe al Gestore di addebitare al singolo utente i costi di tali interventi a vuoto delle squadre intervenute per la normalizzazione (cfr. tab. “E”, lett. “i” Regolamento di Utenza): sino alla data odierna, sullo specifico punto lo scrivente gestore ha adottato una politica aziendale per nulla rigida, di fatto non addebitando alcun onere agli utenti che hanno causato, con i loro comportamenti, tali costi in esubero. Tuttavia, tali direttive non potranno ulteriormente perpetuarsi, dal momento che Girgenti Acque S.p.A. – e la collettività gestita – non possono essere costretti a pagare per le inadempienze dei singoli. 
Una delle principali motivazioni addotte da chi sostiene la campagna anticontatore (compresi taluni sindaci) è la questione dell’“aria in condotta”, ossia il fenomeno di passaggio d’aria che può, se presente, alterare la precisione della misura. 
Ferma restando la facoltà, per ciascun Utente (ai sensi e per gli effetti della Carta del Servizio Idrico Integrato e di tutta la normativa in tema di trasparenza del servizio di misura), di richiedere verifiche di funzionalità del misuratore, o passaggi d’aria che possano alterare le quantità misurate, è utile segnalare che Girgenti Acque S.p.A ha dato massimo impulso alla installazione di valvole di sfiato presso quei tratti “singolari” di rete idrica o quelle utenze che, effettivamente, si trovino in posizioni critiche (c.d. idraulicamente svantaggiate), tali da poter generare alterazioni della misura al contatore. 
Proprio nell’ambito di tale attività, riteniamo utile rammentare all’Ente di Governo d’Ambito e ai Comuni che ne fanno parte che la Girgenti Acque ha sempre dato la propria disponibilità ad effettuare ogni tipo di verifica in contraddittorio, oltre che con gli utenti, con la partecipazione e la supervisione dei rappresentanti delle Amministrazioni Comunali e dell’Autorità d’Ambito Idrico AG9 per accertare la fondatezza delle preoccupazioni e scongiurare ogni possibilità di alterazione della misura dei consumi.
Nel recente passato, in occasione di un incontro presso l’ATI, si è concordato di effettuare una verifica su un’intera zona dove era state presentate molte segnalazioni di presunte irregolarità nella misura dei consumi. Il Sindaco del Comune di Raffadali ha prodotto un campione di n. 21 utenze che avanzavano dubbi circa la correttezza della misura (contrade Buagimi, S. Anna, Traccana). Abbiamo pertanto eseguito, alla presenza del personale tecnico comunale e dell’ATI (in quest’ultimo caso si è trattato di una presenza quotidiana e costante), una approfondita serie di verifiche tecniche, le quali si sono concluse con il seguente risultato: nel 100% dei casi è attestata la piena funzionalità del misuratore e l’assenza di fenomeni di passaggio d’aria che possano alterare la misura al contatore.
Per le ragioni sopra esposte, si chiede a codesta Autorità d’Ambito ed ai Sindaci dei comuni interessati di trovare nuovi e più efficaci strumenti per agevolare l’attività obbligatoria di che trattasi e, in particolare l’attività informativa istituzionale che, nel recente passato, è stata oggettivamente “depotenziata” da prese di posizione pubbliche in senso contrario (ad esempio le dichiarazioni dei Sindaci di Favara e Raffadali in occasione di incontri ufficiali)  o addirittura “annullata” dalla emanazione di atti amministrativi poi decaduti (ad esempio l’Ordinanza Sindacale 2/2017 del Comune di Raffadali). Atti e comportamenti che hanno prodotto, in una larga parte della cittadinanza, l’errata convinzione di insussistenza dell’obbligo di normalizzazione dell’utenza idrica e della istallazione del misuratore.
Confidiamo, quindi, nella massima collaborazione istituzionale e nel ruolo di indirizzo di codesta Assemblea Territoriale Idrica, al solo fine di espletare, in tempi relativamente contenuti, gli obblighi che la legge ci impone e sui quali saremo certamente chiamati dalle autorità competenti (a partire dall’AEEGSI) a documentare gli oggettivi ritardi. 
La presente è inviata, per doverosa conoscenza, a S.E. il Prefetto di Agrigento che, nel recente passato (2015-2016), si è già occupato della questione in oggetto, per il tramite dei suoi Uffici, fornendo sia un utile supporto giuridico, ma soprattutto un autorevole apporto alla definizione della problematica che ci occupa. 
Precisiamo, infine, che sarà cura della scrivente società informare l’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico della situazione sopra rappresentata, sottolineando altresì, nelle opportune sedi – giudiziarie e amministrative – le ravvisabili personali responsabilità dei singoli amministratori, in caso di ulteriore persistenza dell’atteggiamento ostativo o anche solo ostruzionistico all’installazione dei contatori.
Restando in attesa di una convocazione per l’adozione di provvedimenti risolutivi, l’occasione ci è gradita per porgere distinti saluti.

Girgenti Acque S.p.A.

Il Presidente 
Marco Campione

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