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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Consorzio universitario, Unipa è pronta a tornare: istanza alla Regione

La conferenza dei capigruppo ha annunciato la volontà di redigere un documento, da inviare alla Regione, con il quale si chiederà una proposta formativa che possa rispondere alle richieste del territorio

Si temeva si sarebbe potuto tramutare in una resa dei conti, ma alla fine, tra assenze eccellenti (in primis, gli stessi consiglieri comunali) e qualche promessa abbastanza solida per divenire una garanzia, il consiglio comunale di Agrigento aperto e straordinario dedicato al Consorzio universitario si è concluso in un clima di assoluta collaborazione.

Nella doppia veste di "imputato" e "salvatore" c'era il rettore dell’università di Palermo Fabrizio Micari, il quale ha garantito che Unipa è comunque pronta a tornare ad Agrigento, a patto che la Regione fornisca la dovuta stabilità sia sul fronte dei trasferimenti economici che della governance. In tal senso provvidenziale potrà essere un decreto, in fase di redazione, da parte dell’assessorato regionale alla Formazione, che rimodulerà la struttura dei consigli di amministrazione (inserendo anche le università di riferimento), e dovrebbe indicare stanziamenti economici certi.

A conclusione dei lavori la conferenza dei capigruppo ha annunciato la volontà di redigere un documento, da inviare alla Regione, con il quale si chiederà una proposta formativa che possa rispondere alle richieste del territorio.

Per discutere delle sorti del Consorzio universitario - dopo l’ennesima chiusura di corsi di laurea ad opera dell’università di Palermo e nella fattispecie, del corso di Archeologia - erano presenti oltre al sindaco Lillo Firetto e al presidente del Consiglio Daniela Catalano, anche il rettore dell’università di Palermo Fabrizio Micari, il presidente del Consorzio universitario Pietro Busetta ed il vice Giovanni Di Maida. 

Il presidente del Consorzio universitario Pietro Busetta nel suo intervento al Consiglio straordinario, ha illustrato le ragioni e le ripercussioni per lo più politiche, che hanno determinato questo stato di cose. Tante le cose da fare per rimettere in piedi una così importante istituzione "dai conti del Consorzio, approvando preventivi e consuntivi degli ultimi anni” per prima cosa per poi continuare “chiudendo i contenziosi aperti e riuscendo ad introitare somme che sia la Regione che la ex Provincia devono alla struttura” - ha spiegato Busetta -  . E’ logico - ha continuato - che occorre ripartire da una programmazione adeguata al territorio con una mission di attività magistrale, oltre che di alcuni corsi di base”. 

Se è vero come è vero che la progressiva chiusura dei corsi di laurea ha fatto in modo che alcuni Comuni soci abbandonassero il Consorzio, la programmazione di attività anche collaterali alla struttura e l’avviamento di contestualizzati corsi di laurea, potrebbero fare in modo che i soci persi per strada, facciano ritorno.

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