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Cronaca

"Torturavano i migranti", condannati a vent'anni i tre scafisti

Scioccante il racconto delle vittime arrivate a Lampedusa il 7 luglio scorso dopo essere state soccorse dalla nave Mediterranea. Sono le prime condanne per il reato di tortura in Italia

Sono stati condannati a vent'anni di carcere a testa tre scafisti arrestati nell'agosto dello scorso anno a Messina dalla polizia dopo indagini congiunte tra Palermo e Messina. Un arresto che aveva scioccato per il racconto delle vittime arrivate a Lampedusa il 7 luglio scorso dopo essere state soccorse dalla nave Mediterranea, e che hanno raccontato le torture subite dai tre carcerieri.

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L’ha disposto il gip del Tribunale di Messina, nei confronti di Mohammed Condè, detto Suarez, originario della Guinea, 27 anni, Hameda Ahmed, egiziano, 26 anni e Mahmoud Ashuia, egiziano, 24 anni che li ha riconosciuti responsabili di reati che vanno a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di persone, alla violenza sessuale, alla tortura, all'omicidio e al sequestro di persona a scopo di estorsione.

L'inchiesta era stata avviata ad Agrigento. "A parità di condotte criminose - aveva detto il vice questore aggiunto Giovanni Minardi, a capo della Squadra Mobile della Questura di Agrigento  - è la prima volta che viene applicato il reato specifico di tortura, introdotto nel luglio del 2017”.

Lo scorso maggio, la condanna a 20 anni era stata richiesta dal sostituto della Dda Antonella Fradà, per i tre aguzzini che vennero fermati all'hotspot di Messina.

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