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Cronaca

"Uccise il molestatore della figlia", potrà scontare un altro anno di pena ai domiciliari

Lo ha deciso il tribunale di Sorveglianza per l'ottantenne Gerlando Sollano, a causa di gravi problemi di salute

Le sue patologie permangono e, anzi, si sono accentuate “tanto da rendere ancora incompatibili le sue condizioni di salute con la detenzione in carcere”. Il tribunale di sorveglianza, esaminata la relazione dei due medici legali, dà il via libera alla detenzione in casa per un altro anno a Gerlando Sollano, 80 anni, condannato definitivamente a 20 anni di carcere con l’accusa di avere ucciso un uomo che gli avrebbe molestato la figlia.

Condannato per omicidio chiede di scontare la pena ai domiciliari

Il collegio di giudici presieduto da Giancarlo Trizzino, tre giorni dopo l’udienza, ha depositato il provvedimento col quale gli accorda, per altri dodici mesi, di continuare a scontare la condanna ai domiciliari. La possibilità di espiare la pena fuori dal carcere, per gravi motivi di salute, era stata concessa già due anni fa. Nelle scorse settimane Sollano, difeso dall’avvocato Gianfranco Pilato, è stato sottoposto agli accertamenti di un collegio di medici che dovevano valutare la compatibilità delle sue condizioni di salute col regime carcerario. Sollano, peraltro, aveva rimediato una nuova denuncia dal nipote che sosteneva di essere stato picchiato con un bastone.

L’omicidio al centro della vicenda giudiziaria è avvenuto il 13 luglio del 2012 a Mondragone, in provincia di Caserta. La vittima era Francesco Nespoli, 70 anni, massacrato a martellate e colpi di cacciavite. Sollano aveva confessato ai carabinieri di avere ucciso Nespoli nella sua abitazione colpendolo ripetutamente con un martello alla testa e conficcandogli un cacciavite nel petto. 

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