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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Polo universitario di Agrigento, Cgil: "Si faccia totale chiarezza"

Per il segretario generale Massimo Raso "si parli di Università, non per avere un titolo sul giornale, ma per assicurare concretamente un servizio ed un futuro ai giovani ed al sistema produttivo agrigentino e da cui si capisca concretamente il ruolo di ognuno, per evitare che l'Università agrigentina diventi una delle tante 'occasioni perdute'"

"Come su altre questioni, anche sul "polo universitario", da qualche tempo, va in onda la fiera delle ovvietà". Lo afferma Massimo Raso, segretario generale della Cgil agrigentina in una nota con la quale interviene sulla questione.

"Chiunque può sostenere, a ragione, che "il Cupa deve sopravvivere", o che "l’Università ad Agrigento non si tocca!" o altre cose simili e se la gara è a chi la spara più grossa. La Cgil è affinché non solo il Cupa resista, ma si allarghi fino a diventare il punto di eccellenza dell’intero Mediterraneo.

Ovviamente non possiamo che essere contenti del fatto che alla Camera passi una mozione (a firma dell'on. Moscatt) che impegna il governo ad istituire presso il Cupa di Agrigento il «Centro euro mediterraneo» dedicato agli studi internazionali, al confronto delle culture ed alla formazione degli operatori del settore. Adesso il Governo faccia seguire le conseguenti azioni in linea con questo riconoscimento.

Ovviamente non possiamo che essere contenti del fatto che la Regione (con in testa l'assessore Mariella Lo Bello) annunzi il "potenziamento" ed il fatto che Agrigento, Caltanissetta e Trapani diventeranno 'poli di alta specializzazione', poiché conveniamo sul fatto che è proprio la specializzazione e la diversificazione dell’offerta formativa nel territorio, ovvero l’aderenza alle risorse e alle vocazioni 'non-delocalizzabili' del territorio, che possano rappresentare le unica via di salvezza per queste strutture. 

Ma abbiamo tutti quanti il dovere di essere seri e di indicare concretamente come questi obiettivi possono essere possibili! Le 'fuoriuscite' o il disimpegno economico da parte di alcuni Enti che sono prossimi allo scioglimento, ci appaiono come atti dovuti, sono altre le Istituzioni che adesso devono scendere in campo economicamente e a sostegno.

Si faccia, su tutta questa vicenda, una 'operazione verità' intanto sui conti attuali (ad esempio, a quanto ammontano le tasse universitarie dei giovani agrigentini?). E le domande potrebbero continuare... del tipo di quanti soldi in tutti questi anni sono stati spesi in consulenza e amenità varie.

Quindi, si parli di Università, ma se ne parli non per avere un titolo sul giornale ma per assicurare concretamente un servizio ed un futuro ai giovani ed al sistema produttivo agrigentino e da cui si capisca concretamente il ruolo di ognuno (Stato/Università/Regione) per evitare che l’Università agrigentina diventi una delle tante 'occasioni perdute'".

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