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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Caso "Diciotti", non ci fu reato a Lampedusa: gli atti passano a Catania

Il tribunale dei ministri di Palermo, chiamato a valutare se ci fossero o meno le condizioni per accusare il vice premier, nonché ministro dell'Interno, Matteo Salvini ha ritenuto che il temporaneo approdo al porto della più grande isola delle Pelagie per fare sbarcare i migranti malati e bisognosi di cure fu solo uno scalo tecnico

Nessun reato è stato commesso a Lampedusa. Il tribunale dei ministri di Palermo, chiamato a valutare se ci fossero o meno le condizioni per accusare il vice premier, nonché ministro dell'Interno, Matteo Salvini ha ritenuto che il temporaneo approdo al porto di Lampedusa per fare sbarcare i migranti malati e bisognosi di cure fu solo uno scalo tecnico. Il "porto sicuro più vicino" è stato quello indicato dal Viminale. Ed è per questo che l'inchiesta su Salvini - accusato di sequestro di persona per il caso "Diciotti" - è passata a Catania.

Caso "Diciotti" e inchiesta su Salvini, gli atti trasmessi al tribunale dei ministri di Palermo 

La decisione è del collegio presieduto da Fabio Pilato, a latere Filippo Serio e Giuseppe Sidoti. I giorni a disposizione erano 90, ma i giudici ne hanno impiegati meno della metà. Perché hanno archiviato gli episodi avvenuti a Lampedusa. 

Inchiesta sul ministro Salvini, primo nodo: la competenza territoriale 

Adesso ad indagare dovrà essere il tribunale dei ministri catanese. Da parte dei magistrati inquirenti catanesi ci sarà la possibilità di proporre l’archiviazione, modificare o integrare le imputazioni. A Palermo, i giudici avevano già escluso alcune ipotesi di reato formulate dal procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio. Proprio Patronaggio aveva iscritto nel registro degli indagati il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e il capo di gabinetto del Viminale, Matteo Piantedosi. 

Il ministro Salvini indagato dalla Procura di Agrigento 

Quindi ad indagare, adesso, dovrà essere il tribunale dei ministri di Catania. Ma c'è, comunque, anche un'altra possibilità: i giudici etnei potrebbero ritenersi incompetenti e sollevare un conflitto davanti alla Cassazione per far tornare gli atti a Palermo. Ma dal capoluogo sono stati trasmessi solo gli atti riguardanti i fatti di Catania. L’episodio Lampedusa è stato già archiviato. Quindi, quest'ultima sembra essere proprio una possibilità remota.

Inchiesta "Diciotti", minacce di morte e un proiettile al procuratore capo Luigi Patronaggio 

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