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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Campobello di Licata

"Dacci i soldi o ti scordi di lavorare con noi", condannato dirigente del Comune

Il gup Francesco Provenzano ha inflitto 4 anni e 8 mesi di reclusione a Giuseppe Nigro, 48 anni, ex responsabile dell'ufficio Ambiente

Quattro anni e otto mesi di reclusione e quattro anni di interdizione dai pubblici uffici: questa la sentenza del gup di Agrigento, Francesco Provenzano, che - dopo avere ordinato all'udienza precedente un supplemento istruttorio e sentito in aula una delle vittime - ha condannato l'ex dirigente dell'ufficio Ambiente del Comune di Campobello di Licata, Giuseppe Nigro, per l'accusa di concussione.

La pena inflitta è la stessa chiesta dal pubblico ministero Paola Vetro. Nelle scorse settimane Francesco La Mendola, 48 anni, il funzionario che materialmente, secondo quanto è stato immortalato nelle immagini, avrebbe riscosso la tangente, ha patteggiato due anni e otto mesi di reclusione e un anno di interdizione dai pubblici uffici.

Nigro, invece, difeso dall'avvocato Salvatore Manganello, ha scelto la strategia processuale del giudizio abbreviato. La Mendola, dipendente dell'ufficio Ambiente, era stato arrestato in flagranza di reato il 13 settembre dopo avere intascato una mazzetta di 3 mila euro da uno dei responsabili dell'impresa "Omnia" che a Campobello eseguiva alcune bonifiche. I titolari della ditta, secondo l'accusa, dopo avere ricevuto ricatti e pressioni, prima velate e poi esplicite ("paga o ti scordi di lavorare col Comune e non vedi più un euro"), si sono rivolti ai carabinieri che hanno organizzato la trappola. La Mendola è stato intercettato e tutte le conversazioni con i suoi interlocutori sono state registrate, compreso il momento in cui viene chiesta la tangente. Dopo il pagamento, avvenuto davanti alle telecamere nascoste negli uffici della Omnia, a Licata, è scattato l'arresto in flagranza di reato per concussione.

La vicenda, nel giro di poche ore, ha avuto un seguito perché La Mendola ha accusato Nigro, dirigente del suo ufficio di avere concordato ogni cosa con lui. Una versione che, però, ha sempre negato. Il 31 maggio il gup, dopo essersi ritirato in un primo momento in camera di consiglio, aveva deciso di sentire Angelo Incorvaia, uno dei titolari dell'impresa che ha ribadito in aula le accuse e dato i chiarimenti chiesti dal giudice. I due titolari della Omnia, difesi dall'avvocato Giuseppe Barba, hanno ottenuto il risarcimento dei danni che sarà liquidato in sede civile. Sia La Mendola che Nigro, dopo l'arresto, sono stati licenziati dal Comune.

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