Ciclista 26enne travolto da un'auto e ucciso, processo agli sgoccioli per 55enne
L’incidente in cui perse la vita Mirek Coniglio è avvenuto il 23 agosto del 2017: Gioacchino Barbera, 55 anni, è accusato di omicidio stradale
Il gup Luisa Turco, che nei mesi scorsi dopo la requisitoria del pm che aveva chiesto la condanna a 2 anni e 4 mesi e le arringhe difensive, aveva nominato un perito per fare luce sulla ricostruzione della dinamica, acquisisce la consulenza tecnica della parte civile e dispone le nuove conclusioni delle parti. È arrivato agli sgoccioli il processo a carico di Gioacchino Barbera, 55 anni, di Campobello di Licata, imputato di omicidio stradale per avere provocato – secondo l'accusa – la morte di un ciclista ventiseienne, Mirek Coniglio, investendolo con la sua auto.
L’incidente è avvenuto il 23 agosto del 2017. Coniglio è stato travolto dall’auto di Barbera, nei pressi del cimitero di Campobello di Licata. La Procura contesta all’imputato, difeso dagli avvocati Salvatore Manganello e Salvatore Loggia, di non avere tenuto una condotta di guida prudente e di non avere rispettato la distanza di sicurezza col mezzo a due ruote che travolse in una fase di sorpasso. Il ragazzo, figlio di Vito Coniglio, sindaco del Comune di Ravanusa una ventina di anni fa, morì l’indomani mattina, dopo che i medici tentarono inutilmente di salvarlo e tamponare i gravi traumi provocati dall’impatto. Il 28 ottobre si torna in aula per la nuova requisitoria e le altre arringhe. Il giudice, lo scorso 18 marzo, anziché emettere il verdetto, ha disposto il supplemento istruttorio dando incarico all’ingegnere Pietro Minacapelli che ha fornito maggiori chiarimenti.