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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Camastra

Fu sindaco per oltre mezzo secolo, il Comune "cancella" moglie e figlia

Le familiari di Vincenzo Di Caro sono state estromesse dalle liste elettorali, la Corte di appello ribalta il verdetto che gli aveva dato ragione

La moglie e la figlia di Vincenzo Di Caro, sindaco di Camastra per 51 anni, perdono la causa contro il Comune che le aveva cancellate dalle liste elettorali dopo avere accertato che avevano perso il requisito della residenza. 

Il tribunale di Canicattì, in primo grado, aveva ritenuto illegittima la cancellazione e aveva condannato i funzionari al pagamento in favore delle due donne della somma di diecimila euro a titolo di risarcimento di danni morali, dichiarando privo di efficacia giuridica il provvedimento di cancellazione anagrafica dalle liste del Comune di Camastra.

L'ex comandante della polizia municipale Antonio Baldacchino, rappresentato e difeso dall'avvocato Girolamo Rubino, ha proposto appello, lamentandone l'erroneità sotto molteplici profili. In primo luogo per avere il tribunale "erroneamente dichiarato che la cancellazione non fosse stata preceduta dai necessari accertamenti previsti dalla legge. Viceversa - ha sostenuto - gli accertamenti si erano protratti per oltre due anni, nel corso dei quali entrambe le interessate non erano state mai trovate nell'appartamento di Camastra ma entrambe erano domiciliate ad Agrigento".

Adesso la Corte d'appello di Palermo, ritenendo e dichiarando la regolarità dell'avvenuta cancellazione di Rosalia Punturello e  Alessia Di Caro dall'anagrafe del Comune di Camastra, ha riformato la sentenza impugnata, rigettando la domanda di risarcimento del danno proposta nei confronti dei funzionari responsabili. Resta, invece, la sentenza di condanna nei confronti del Comune.

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