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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Tassa di stazionamento, che disastro: i bus non pagano nemmeno le multe

Scarse le entrate, in molti tentano di fare i "furbi", ma ad oggi non esiste nemmeno un parcheggio da destinare ai mezzi turistici anche per regolarizzare gli introiti

Se la politica e le sigle di comparto del turismo da sempre puntano il dito sull'imposta di soggiorno, certamente tra le tasse di scopo quella nata non sotto una buona stella è la tassa di stazionamento.

Si tratta di un balzello che scatta automaticamente per il solo ingresso in città dei mezzi turistici (90 euro per i mezzi più grandi, la metà per i bus da minor posti) ed è pensata per indennizzare dal danno arrecato dai “bisonti” in termini di maggior traffico, maggiore usura dell’asfalto eccetera. Una tassa che esiste dal 2014 e che però non è mai riuscita ad ingranare, tanto che il Comune oggi incassa forse meno della metà di quanto preventivato a causa di alcuni problemi a renderla realmente “operativa”, partendo dall’assenza di una struttura appositamente destinata al parcheggio dei bus (Cugno Vela è oggi inutilizzabile ed al centro di una querelle giudiziaria con il Parco archeologico) dove si possa tra l’altro far pagare i mezzi.

Tassa di stazionamento non pagata, nuove ingiunzioni di pagamento

Così bisognerebbe teoricamente che i bus paghino prima di arrivare in città con bonifico. Un sistema che non funziona e che consente ai “furbetti” persino di esibire le sole prese
in carica dei bonifici ai controlli della Municipale, annullando però il pagamento poco dopo. Così il Comune non può fare altro che agire in una fase successiva recuperando le somme con decine e decine di ingiunzioni di pagamento da oltre 200 euro (100 euro di sanzione, più la tassa e oneri) minacciando ovviamente eventuali provvedimenti di recupero che poi arrivano altrettanto puntualmente: una quarantina quelli firmati finora, non sappiamo però con quali esiti da un punto di vista della riscossione finale.

Che la tassa non funzioni lo dicono anche gli uffici (e gli introiti registrati prima del lockdown, ovviamente) e, da tempo, si aspetta una modifica regolamentaria che è arrivata solo una volta in Consiglio comunale ed è stata però poco dopo ritirata per ulteriori modifiche. 

Soldi in meno per la comunità e, nel dettaglio, per la ricettività turistica e il decoro, stante che, essendo appunto una tassa di scopo, ha una destinazione d'uso molto ben determinata.

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