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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Bufera Girgenti acque, Tuzzolino: "Chi lavora lì è costretto a votare Gallo"

Uno dei primi a parlare del presunto "assumificio" fu il collaboratore di giustizia: "Una volta fece assumere una famiglia intera di 'panellari' che gli portavano una cinquantina di voti"

Non si ferma la bufera intono a Girgenti acque. Secondo quanto riferisce il Giornale di Sicilia, uno dei primi a parlare del “sistema” è stato il collaboratore di giustizia, Giuseppe Tuzzolino. "Tutte le persone che lavorano a Girgenti Acque sono costrette a votare Forza Italia o meglio Riccardo Gallo”. Queste alcune delle parole dell’uomo, che prima del suo arresto, avrebbe frequentato ambienti importanti della politica e delle professioni. Lo scorso 13 febbraio, Ruzzolino, aveva descritto il potere imprenditoriale che gestiva il servizio idrico ad Agrigento. Riccardo Gallo, secondo quanto aveva riferito Tuzzolino, usava “Girgenti acque come come bacino di utenza per i propri voti. Nel 2011 e nel 2012 Marco Campione (il presidente della società) si incontrava – aggiunge l’architetto collaboratore di giustizia – la mattina, anche due o tre volte a settimana, con Riccardo Gallo". Tuzzolino aggiunge "di avere assistito personalmente ai colloqui in cui si parlava di assunzioni. Riccardo andava con una lista di persone. Ricordo una volta fece assumere una famiglia intera di 'panellari' che gli portavano una cinquantina di voti. Poi anche un ragazzo per bene, sui quarantacinque anni, figlio di uno storico boss di Favara. Non aveva alcun titolo di studio, era geometra e lo hanno messo alla gestione contabile”. Il collaboratore di giustizia non ha risparmiato neanche il presidente della Provincia, Eugenio D’Orsi. “Non c’entra Riccardo Gallo qua, c’era un rapporto diretto fra Campione e D’Orsi. Campione, per evitare controlli sul servizio idrico, secondo Tuzzolino faceva regalie di varia natura. Non so se sono proprio corruttele ma diede, ad esempio, 2 mila euro al figlio di D’Orsi per aiutarlo a comprare una Mercedes”, e ancora: “Poi – aggiunge il collaboratore – ha assunto la fidanzata del figlio. D’Orsi era presidente dell’Ato, quindi a lui serviva perché poteva contestare l’operato di Girgenti Acque e quindi se l’è portato con sé, assumendo... assumendo e facendo regalie. Gliene fece una per una villetta che ha a Palma”.

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