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Cronaca

"Bancarotta da 50 milioni di euro", udienza preliminare dell'inchiesta bis ferma al palo

Un problema di salute dell'imprenditore Giuseppe Burgio non ha consentito l'avvio del processo, ultimo tentativo prima di stralciare le posizioni

Un nuovo tentativo sarà fatto il 24 gennaio e, qualora non dovesse andare in porto, si procederà con lo stralcio della posizione e l'avvio del processo per tutti gli altri. Un problema di salute del principale imputato, l’imprenditore Giuseppe Burgio, fa slittare per la terza volta l’udienza preliminare scaturita dall'inchiesta bis sulla più grossa bancarotta fraudolenta degli ultimi dieci anni nell’Agrigentino. Il gup Marco Salvatori, ieri mattina, non ha disposto alcuno stralcio, come ipotizzato in un primo momento, e si è limitato a disporre un rinvio precisando che alla successiva udienza si procederà con l'ultimo tentativo di procedere con un unico processo per tutti gli imputati.

Il pubblico ministero Alessandra Russo ha chiesto venti rinvii a giudizio nell'inchiesta bis sul crack delle imprese del gruppo, operante nella grande distribuzione alimentare, riconducibile all'imprenditore. Burgio, 55 anni, è stato già condannato a 8 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta con l'accusa, in particolare, di avere fatto sparire un patrimonio di circa 50 milioni di euro facendoli transitare da un'impresa all'altra. In questa nuova indagine, oltre allo stesso Burgio, accusato di alcune violazioni tributarie, sono imputati diciannove professionisti fra componenti del collegio sindacale, liquidatori, consiglieri di amministrazione e funzionari di banca accusati di avere agevolato il dissesto con omissioni e, persino, con sottrazioni dei beni. 

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