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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Crack da 50 milioni di euro", si decide sulla scarcerazione di Burgio

I giudici del tribunale del riesame scioglieranno la riserva nei prossimi giorni: la difesa chiede di rimettere in libertà l'ex "re dei supermercati" detenuto da oltre due anni

I giudici del tribunale del riesame di Palermo hanno acquisito la sentenza di primo grado del processo per bancarotta fraudolenta e nelle prossime ore decideranno se revocare la misura cautelare nei confronti dell’imprenditore Giuseppe Burgio, 54 anni, finito in carcere il 27 ottobre del 2016 e poi ai domiciliari dallo scorso primo marzo. L’udienza, due settimane fa, era stata rinviata proprio per consentire l’acquisizione del dispositivo.

Questa mattina è stato inserito nel fascicolo e il difensore, l’avvocato Carmelita Danile, ha insistito a lungo per la revoca della misura detentiva rappresentando la circostanza che “non ci può essere più alcuna esigenza cautelare visto che il procedimento è già arrivato alla fase di appello e l'imputato non ha da anni alcuna disponibilità dei beni aziendali”.

La Cassazione, peraltro, disponendo un nuovo passaggio al tribunale della libertà, aveva aperto nuovi spiragli per la scarcerazione dell'uomo di affari ritenuto responsabile di un crack finanziario attraverso complesse operazioni di distrazione del patrimonio aziendale. 

Nel frattempo il processo ha già avuto un primo esito. Il 14 maggio scorso è arrivata la condanna del tribunale a otto anni di reclusione per l'accusa di bancarotta fraudolenta: i giudici della seconda sezione penale di Agrigento lo hanno ritenuto colpevole di avere fatto sparire somme per circa 50 milioni di euro dalle imprese del suo gruppo che operava nel settore della distribuzione alimentare. 

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