Avvocatura, il "caso Cremona" approda al consiglio dei ministri
Varato un decreto legge che recepisce definitivamente il no al doppio mandato, a sollevare il caso era stato l'esperto professionista agrigentino
Il consiglio dei ministri affronta il "caso Agrigento" e, di fatto, recepisce la sentenza delle sezioni unite della Cassazione, alla quale si è rivolto l'avvocato Antonino Cremona, chiedendo di istituire il limite del doppio mandato per i candidati al consiglio dell'Ordine che era stato introdotto da una legge del 2017 che, però, secondo il consiglio nazionale - sconfessato dalla Suprema Corte - non andava applicato da subito.
Avvocatura, da Agrigento parte la rivoluzione dei consigli dell'Ordine
Un autentico terremoto che parte da Agrigento, dove erano pronte liste e candidati con diversi mandati alle spalle, e che ha effetto a catena in tutta Italia.
"Il consiglio dei ministri, - si legge in una nota di Palazzo Chigi - su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti e indifferibili per assicurare condizioni di ordinato rinnovo dei consigli degli ordini circondariali forensi scaduti il 31 dicembre 2018".
Il governo chiarisce: "Con le disposizioni introdotte si conferma che, come sancito dalla Corte di cassazione con la sentenza n. 32781/2018, ai fini del citato divieto si deve tener conto anche dei mandati iniziati prima".